Cardinale Parolin chiede rettifica. Non ha detto “Cittadinanza a chi sbarca”

Gentile Sig. Blondet,

nell’articolo “L’ordine di cancellazione”,pubblicato nel Suo blog del 5 febraio u.s., Ella riprendeva da un giornale una frase attribuita al Card. Parolin: “Cittadinanza a chi sbarca” e vi costruiva sopra il Suo commento:

“Cardinale Parolin:cittadinanza a chi sbarca“, diceva un titolo di qualche giorno fa. Questa esortazione del Segretario di Stato di Bergoglio è un orribile barbarie burocratica”.

Mi permetto di riprendere il testo pronunciato dal Cardinale: “.. nel dibattito sulla relazione tra la migrazione e lo sviluppo non è stato pienamente riconosciuto il contributo portato dai migranti al progresso dei Paesi di destinazione. Anche in tale contesto andrebbe meglio affrontato il tema della cittadinanza, che rimane parola chiave per favorire un processo di integrazione sano di quanti approdano sulle coste europee ed evitare i fenomeni di ghettizzazione che altro non sono che l’incubatrice di nuove violenze”.

Il cardinale, come potrà verificare, ha ribadito la necessità di un’idea comune di cittadinanza, ha riassunto le diverse riflessioni operate a tale proposito sulle due diverse sponde del Mediterraneo e ha quindi affermato che il concetto di cittadinanza “si basa sull’eguaglianza dei diritti e dei doveri sotto la cui ombra tutti godono della giustizia”.

Dato che il Card. Parolin non ha mai pronunciato le parole che gli sono state attribuite (‘in virgolettato’), a nome dello stesso Cardinale e per amore di verità e di giustizia, Le chiedo di voler cortesemente e pubblicamente rettificare le Sue affermazioni.

La ringrazio per l’attenzione e rimango in attesa del passo richiesto.

Con distinti saluti,

Paolo Ruffini

dott. Paolo Ruffini
Dicastero per la Comunicazione
Prefetto
00120 Città del Vaticano