BANCA CARIGE, IL PRIMO ESPROPRIO della dittatura

Dopo  che il governo (del cambiamento) approva e applaude il commissariamento di Carige da parte non di Bankitalia,  ma delle BCE  – una prima assoluta, mai era accaduto ad altre banche  – si è toccato un nuovo e più infimo livello di servitù volontaria, di schiavitù uggiolante di piacere maso-anale ad essere  spogliati, che lascia muti davanti allo scandaloso porno-spettacolo.

Non ho voglia di spremermi troppo per descrivere la situazione.  Accontentatevi di twitter del resto ottimi nella loro concisione:

Tradotto : da oggi Bce, in Italia, può espropriare chi vuole … e manco rispondere ad un tribunale od alle leggi italiane Così forse nemmeno la Wehrmacht.

Siccome il provvedimento di commissariamento è Bce … un ricorso verrebbe fatto … <presso la Corte di Giustizia europea> … invocando non la Costituzione Italiana ma la <Convenzione europea dei diritti dell’uomo> Resa. Occupazione. Disastro

E’ stato il primo atto  del nuovo capo della vigilanza  della BCE, Erria, che sarebbe sbagliato chiamare “un italiano”.  Stranamente, ha mantenuto i capi di prima, adesso col titolo di “commissari” 

“E’ un fatto singolare, e credo abbastanza unico, che una amministrazione straordinaria si avvii confermando i vertici”(Milano Finanza)

Commissario straordinario di Banca Carige il presidente Pietro Modiano. Sposato con la vicepresidente del PD, on.   Barbara Pollastrini.

BANCA CARIGE, IL PRIMO ASSET BANCARIO COMMISSARIATO DIRETTAMENTE DALLA BCE ennesimo asset d’Italia che perdiamo. Grazie alla U€. Grazie agli €uroFolli!!

Valerio Malvezzi

@ValerioMalvezzi

Dato che viaggiamo in campi giuridici inediti, inusitati e inesplorati, nessuno ha il coraggio di dire cosa sembri stia facendo la BCE con l’italiana Carige. Ma quale commissariamento? Ha i tratti dell’esproprio.

E’ infattti solo l’inizio: dopo, tocca ai vostri risparmi.

Se governano “i mercati”, l’interesse dei privati coincide con “l’interesse generale” e i risparmiatori e correntisti finiscono in bail-in: espropriati.

Naturalmente, con il consenso del popolo italiano, che tanto ama il governante MAttarella, così buono, così sensibile e di buon cuore:

2,5 milioni di visualizzazione? No, attenzione, ecco cosa ha scoperto Daniele Capezzone:


@Capezzone
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Oggi su @laveritaweb
Okkio alle #fakenews. 2.5 milioni per #Mattarella? No: è la somma delle visualizzazioni di 53 tweet, le stesse persone contate 53 volte. Come se un programma tv che dura 60min e ha 1mln di spettatori dicesse di aver avuto 60milioni di visualizzazioni 🚑 🚑🚑

In pratica, il Quirinale si riduce ad emanare fake news per adulare il nuovo Governante. Il falso, l’adulazione e  la menzogna sono uno dei segni dell’aggravarsi della dittatura totalitaria in nome della UE.

Marco Travaglio ha messo in fila le  adulazioni dei giornalisti del regime, che si superano l’uno l’altro per ingraziarsi il Potente  a leccate e slinguate indecenti.

“Sono due giorni che i signorini grandi firme esaltano, magnificano, turibolano il fantasmagorico share raccolto da Sergio Mattarella con la tradizionale omelia di San Silvestro”.

E passa in rassegna alcuni titoli dei giornaloni:

“Lui ‘ormai buca lo schermo’ (Repubblica)
“sbaraglia i numeri dei social’ con ‘sorriso disarmante’, praticamente un ‘capolavoro’ (Daniela Preziosi, il manifesto)”
“Perché è ‘l’unico vaccino contro l’isteria populista, il vero rivoluzionario custode della ragione’ (rag. Claudio Cerasa, il Foglio)”
“Ricorda il vecchio pudore, riporta alla luce il sorriso dolente della ragion di stato” ma anche “l’armonica semplicità” (Salvatore Merlo, il Foglio)”
“è sceso, con grande successo di pubblico e di critica, nella piazza virtuale dei social… ha innovato il mezzo e insieme ha rivoluzionato la scena e il senso di questo appuntamento rituale” perché ha messo nientemeno che “la sedia al centro dello studio… che significa il Quirinale come agorà e non come luogo verticale… Da italiano come gli altri… ha tracciato una Repubblica di Platone solidale” (Mario Ajello, il Messaggero).

 

In Francia c’è meno da ridere: il regime di Macron ha scelto la repressione.

Carcerazione per Eric Drouet, uno dei leader più lucidi e articolari dei Gilet Gialli.  Stava accendendo candele in onore dei morti fra i Gilet Gilli a Place de la Concorde quando è stato catturato da ingenti forze di polizia. Rilasciato l’indomani in libertà provvisoria. Migliaia di fermi dall’inizio del movimento, 219 altri sono in carcere.

Drouet e gli altri arrestati saranno puniti per aver organizzato una manifestazione non autorizzata… (art  431-9 du CP ) comporta sei mesi di galera e 7500 di ammenda. .

Nel frattempo,  la teppa delle banlieues si è scatenata. Oltre mille automobili sono state incendiate la notte di Capodanno dalla “racaille” di colore – e lì nessuna ingente forza di polizia.

https://actu.orange.fr/france/nouvel-an-plus-de-1-000-voitures-brulees-pendant-la-nuit-du-reveillon-magic-CNT000000UQ3Da.html

Libé invece inquisisce  Drouet perché s’è rifiutato di dire, in tv, per chi ha votato nelle ultime elezioni. Perché non lo dice? Ha votato Le Pen, ecco perché. E’ fascista (e antisemita…)  Ora, anche fosse –  i media di sinistra hanno già fatto il salto nella dittatura orwelliana ideale:  non c’è più il diritto alla segretezza del voto, presto si proporrà l’abolizione della cabina elettorale, perché “cosa avete da nascondere”?

(Non che a Roma vada meglio.  Solo che qui la racaille incendiaria è stipendiata da noi,  parassita pubblico)

Roma, primo flambus dell’anno: a fuoco bus Atac della linea 16. Danneggiate auto in sosta (sono stati 20 i bus andati a fuoco nel 2018).

Viene a punto l’augurio per il 2019 di questo olandese:

Chief EU lobbyist” (-@FT) @boldtpartners. Public policy, political risk, campaigns, #Brexit. Democracy defender. EUinfluencer 2017+2018.

No more Trump. No more Putin. No more Salvini. No more yellow pests. No more Brexit. More Europe. More freedom. More social justice. More climate action. Happy 2019!

“Non piùTrump. Non più Putin.  Non più vermi gialli. Non più Brexit. Più Europa. Più libertà. Più giustizia sociale. Più azione per il clima. Felice 2019!”.

Non sapete chi sia questo Van Hulten, probabilmente. E’ un privato qualunque? No. E’ stato esaltato dal Financial Times come “primo dei lobbisti presso la UE” (chief EU lobbyist),  capo della Boldt Partners, una delle tremila agenzie di lobbyng con sede a Bruxelles,  forse una delle maggiori, che per conto della clientela (le grandi imprese e banche) indica le policies  ai tecnocrati,  premiato come “EU  influencer”, e non occorre la traduzione.

A questo punto, il  suo “no more Trump. No  more Putin. No more Jellow Pests” non sembra più un augurio, ma una direttiva.  Un ordine.  La nuova Europa che ha esporpriato la prima banca italiana del 2019, parla con questa voce.  Ovviamente,  questo Van Houten si definisce anche “democracy defender”. Non meno di Mattarella, chiamano “democrazia” la loro dittatura spoliatrice.