Auschwitz è in Polonia: il governo deve pagare le vittime della Shoah

“Vietato dire che i lager sono polacchi”. Netanyahu si ribella alla nuova legge: “La storia non può essere cambiata”

Il parlamento polacco ha approvato un disegno di legge che prescrive fino a tre anni di carcere per chi diffama la nazione associando l’aggettivo «polacchi» ai campi di sterminio nazisti o attribuisca alla Polonia i crimini commessi dalla Germania nazista”. 

http://www.lastampa.it/2018/01/27/esteri/vietato-dire-che-i-lager-sono-polacchi-netanyahu-si-ribella-alla-nuova-legge-la-storia-non-pu-essere-cambiata-m5s0jH7CGmF5awhFNfGQ4O/pagina.html

Questo titolo  apparso su La Stampa può sembrare strano. Perché  il governo polacco  dovrebbe punire chi sostiene che i lager tipo Auschwitz sono polacchi? Non lo sanno tutti che essi furono allestiti e amministrati dai tedeschi, durante l’occupazione nazista  in Polonia?

Ebbene, no. Possiamo assistere qui, praticamente dal vivo, a  un  istruttivo  “cambio di narrativa”, volto a rendere corresponsabile il popolo polacco della Shoah,  onde strappare all’attuale governo di Varsavia ricchissime compensazioni. Pretendono “restituzioni” di beni mobili e immobili del valore di 60 miliardi di euro.

L’ottobre scorso il governo polacco del partito Diritto e Giustizia (in polaccoPrawo i Sprawiedliwość, PiS), evidentemente in risposta di decine di cause legali avanzate da pretendenti alle restituzioni che hanno inondato i tribunali  esigendo praticamente migliaia di ettari e palazzi che sarebbero stai “ebraici”,   ha  proposto una norma: per chiedere tali restituzioni occorre essere oggi  cittadini polacchi, discendenti diretti degli espropriati all’epoca, o residenti in Polonia al tempo delle nazionalizzazioni (confische) disposti dal  regime  comunista.

Incredibile, vastissimo  è stato l’urlo di dolore che si è levato da Israele dagli Usa  e tutto l’Occidente, dalle centinaia di miglia di eredi veri o presunti che recano la ferita ineliminabile della Shoah sofferta dai bisnonni, e  un cognome  “polacco”, ma hanno da  quasi un secolo  rinunciato alla cittadinanza.

Un grido simile non  può lasciare insensibile, l’umanitaria  Washington. A dicembre, il Senato USA ha varato una legge  (ovviamente bipartisan) per cui il governo americano  “sorveglierà” minacciosamente   se  certi stati esteri (leggi: Polonia) stanno adempiendo ai loro obblighi di “aiutare  i sopravvissuti dell’Olocausto a identificare e reclamare le loro proprietà”.   Fatto approvare il giorno di Hanukkah dal senatore Chuk  Schumer (ovviamente J) e dalla senatrice Tammy Baldwin (J e lgbt), il decreto impegna il governo polacco addirittura, in caso  di “proprietà senza eredi”  – situazione in cui in altri paesi tali proprietà passano allo Stato –  di dedicarle “ad assistere i sopravvissuti bisognosi dell’Olocausto, finanziare l’educazione all’Olocausto”  eccetera.

https://www.congress.gov/bill/115th-congress/senate-bill/447/text

Leggere per credere, al punto 3: in the case of heirless property, the provision of property or compensation to assist needy Holocaust survivors, to support Holocaust education, and for other purposes. 

 

Invano il governo polacco ha  ricordato agli americani che gli ebrei stanno chiedendo un  trattamento speciale in confronto ai milioni di goym  che persero vita e proprietà  in quella immane, indescrivibile tragedia  che fu la doppia occupazione nazi-sovietica,   con espulsioni  di minoranze e cambi  di confini della Polonia che implicarono  il ritorno di 2 milioni di polacchi (3 furono caddero a causa dell’occupazione tedesca), e tedeschi cui furono prese le terre.  “Su quali basi “, ha protestato  Jaroslaw Kaczynski, il fondatore del PiS, “la Polonia dovrebbe decidere che coloro con antenati ebrei siano risarciti, mentre i bielorussi, polacchi, ucraini, i Karaiti di Crimea, i Tatari o i tedeschi, i quali  tutti vissero qui prima della guerra, non dovrebbero?  Forse che   gli attuali discendenti dei polacchi poveri debbono pagare i discendenti di quelli che  erano ricchi?”.

Come  Varsavia  anti-nazista  è diventata Negazionista

Sdegno:  questa frase “nega la specificità della  storia ebraica in Polonia durante l’Olocausto”, ha vibrato d’indignazione  la rivista  giudaica Tablet:  quello della Polonia è Negazionismo!

http://www.tabletmag.com/jewish-news-and-politics/253433/poland-holocaust-restitution-laws

“L’Olocausto non può essere negato! La storia non può essere riscritta!”, ha tuonato Netanyahu. E intanto Peter Singer, il capo del  Congresso  Ebraico Mondiale, ha cominciato a riscriverla: “La  nuova legge polacca è  specialmente odiosa perché sopprime ogni reale valutazione rispetto alla cosa più agghiacciante del tempo di guerra –  la quantità di polacchi che furono complici  nella distruzione dei loro vicini  ebrei”.

https://www.timesofisrael.com/world-jewish-congress-slams-polish-holocaust-bills-historical-obfuscation/

Inutile obiettare che  i polacchi combatterono i nazisti enormi sacrifici  e sangue; che la storia  non  riesce a identificare un solo “boia polacco di Auschwitz”  e se mai gli ausiliari dei Lager nazisti furono ucraini (vedi “Boia di Treblinka”).

Ormai la nuova versione della storia è che quando si parla di Auschwitz, sempre più si dirà “lager polacco della morte”. I polacchi si sono macchiati di Olocausto ed oggi, di Negazionismo.  Le  conseguenze sono ovvie.

L’Unione Europea è in armi  da  subito contro il governo “xenofobo  e  populista”. La grande manifestazione della Festa dell’Indipendenza  celebrata dalla Polonia l’11 novembre, è stata accuratamente  dipinta   dai media come una festa del neo-nazismo europeo.  Ma già in aprile, un reportage  girato clandestinamente dalla  della televisione internazionale TVN (j) mostrava dieci giovani polacchi dieci che “in una  casa privata celebravano il compleanno di Hitler (20 aprile)  con una torta sopra la quale era disegnata una svastica”.  I dieci  ragazzotti dieci, ha spiegato il reportage, appartengono ad un gruppo  altrimenti sconosciuto chiamato Duma i Nowoczesność, Orgoglio e Modernità (!). Sicuramente allarmante, ma non pare capace di mobilitare quadrate legioni.  Abbastanza però perché  Leslaw Piszewski, presidente della Unione delle Comunità Ebraiche in Polonia abbia pubblicamente  dato la colpa al governo: “Cos’altro deve accadere perché apriamo gli occhi?  E le autorità dicono che fascismo e  nazismo non sono tollerati in  Polonia!”.

Insomma la “narrativa”  evolvendosi, ed avendo ormai stabilito che la Polonia è la vera co-autrice dell’Olocausto ed è per giunta Negazionista, deve risarcire tutti gli israeliani, americani, inglesi di origine ebraica che vantano un qualche ascendente in Polonia nel 1939-45. Si è  calcolato che se  tutte queste pretese dovranno essere soddisfatte, Varsavia dovrà  sborsare 62 miliardi di dollari.

Il 27 gennaio ad Auschwitz, durante la celebrazione della “Memoria”, i pochi polacchi  presenti   si sono sentiti chiedere imperiosamente di   abbassare la bandiera polacca perché “ferisce i sentimenti degli ebrei”.  Hanno vietato da anni la celebrazione della Messa e il canto dell’inno ploacco nel campo.

Il sacrario di Auschwitz  come tempio olocaustico è a esclusiva gestione ebraica.

Witold Pilecki ufficiale.
Pilecki prima dell’esecuzione, dopo il “trattamento”.

 

 

Al punto che è stato vietato entrarvi alla figlia di Vitold Pilecki  (1901-1948): militare, purissimo eroe della resistenza antinazista, che si fece appositamente arrestare dalla Gestapo per farsi internare ad Auschwitz e organizzarvi la  rivolta; partecipò poi nel ’44 alla sfortunata rivolta di Varsavia, soffocata nel sangue dai tedeschi sena che i sovietici –  a pochi chilometri di distanza – intervenissero ad  aiutare gli insorti, perché conveniva loro che fosse sterminata l’Armia Krajowa, l’esercito nazionale antifascista  ma anticomunista. Pilecki fu poi  giustiziato dagli occupanti rossi nel ’48.

Il governo comunista polacco (1944-1989), innocente.

Naturalmente la “narrativa olocaustica” né vecchia né nuova, racconta che i comunisti polacchi che  tornarono sui carri armati sovietici e stabilirono a Varsavia il regime del terrore rosso. Del triumvirato del terrore capeggiato da Boleslaw Bierut, un agente del NKVD, due su tre erano ebrei.

Jacub Berman, spietato capo della Sicurezza e fondatore della ferocissima polizia  politica UB (Urząd Bezpieczeństwa), perseguì e mandò all’esecuzione centinaia di membri dell’Armia Krajova ed altri patrioti.

Jacub Berman

https://en.wikipedia.org/wiki/Jakub_Berman

Hilary Minc,  che Stalin in persona nominò  ministro dell’industria e dei trasporti; la moglie ddi Minc, ha diretto l’agenzia di stampa ufficiale del regime comunista.

https://en.wikipedia.org/wiki/Hilary_Minc

Si illustrarono come torturatori :

Shlomo Morel  (Garbów, 15 novembre 1919Tel Aviv, 14 febbraio 2007),  comandante   del campo di lavoro di Zgoda a Świętochłowice, in Polonia. “Ufficialmente, le persone prigioniere del campo erano prigionieri politici e tedeschi, ma la maggior parte di essi erano civili – tedeschi e polacchi, incluse donne e bambini. Morirono 1.695 persone durante un’ epidemia di tifo, su 6.000 reclusi. Morel è stato accusato di aver causato deliberatamente  la  morte di 1695 internati sui 6 mila reclusi, torturando  e maltrattando i prigionieri ed evitando di applicare molte norme sanitarie. Nel 1992 scappò in Israele dopo che i media polacchi avevano iniziato a rendere pubblico il caso. Rifiutò di ritornare in Polonia, dov’è accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanita . Israele ha ignorato le ripetute richieste polacche di estradizione, l’ultima delle quali nel luglio 2005″. (Wikipedia)

Roman Romkowski. Il numero 2 di Berman, insieme ad Anatol Fegin (j), Józef Różański (nato Golberg) e Julia Brystiger  ( nata Prajs)  incanarono il terrore rosso negli interrogatori e nelle torture dei prigionieri.  Se l’interrogato era un maschio, la Brystiger si compiaceva di colpirlo sui genitali, in qualche caso fino a farlo morire.  “Era famosa per il suo sadismo”,   ha testimoniato  Anna Roszkiewicz–Litwiniwiczowa, una ex combattente dell’Armia Krajova cduta sotto le sue grinfie, “ossessionata dal trattare sadicamente I genitali, cosa in  cui soddisfaceva la sua libido”. Un’altra vittima: “Era un mostro assassino, peggio delle  donne guardiane dei lager nazisti”.

http://unknownmisandry.blogspot.it/2015/07/julia-brystiger-bloody-luna.html

Józef Światło, nato Fleischfarb, alto funzionario del ministero di Berman, noto dalle sue vittime come Il Macellaio, alla morte di Stalin nel 1953, andato in Germania Est  in visita ufficiale, passò il Muro: e divenne funzionario della CIA e redattore di Radio Free Europe. 

https://en.wikipedia.org/wiki/Józef_Światło

Helena Wolińska-Brus, procuratrice militare, ai bei tempi responsabile della condanna e morta di decine di polacchi anti-nazisti (che avevano il torto di non essere comunisti), quando il clima è cambiato se n’è andata a vivere col marito Włodzimierz Brus, altro esponente del regime,  n Gran Bretagna, la quale ha sempre rifiutato l’estradizione.

E come dimenticare il celebre Zygmunt Bauman? Filosofo  alla moda, sociologo  di grido,  cattedratico nel Regno Unito,  cantore della “società liquida”  iper-capitalista e instancabile denunciatore dell’ “antisemitismo”  –  ma dal 1945 al 1953 fu commissario politico nel Corpo della Sicurezza Interna (KBW), una formazione militare creata  per dare la caccia e  sterminare i  nazionalisti ucraini e quel che restava, in Polonia, dell’Armia Krajova. 

https://en.wikipedia.org/wiki/Zygmunt_Bauman.

Per non farla troppo lunga, concluderemo con Stefan Michnik, giudice militare  bolscevico, responsabile dell’arresto, internamento, condanna, torture ed esecuzione di una decina di eroi dell’Armia Krajova –   poi fuggito in Svezia dove mai è stato estradato, nonostante un mandato di arresto europeo emanato dal governo polacco nel 2010.

https://en.wikipedia.org/wiki/Stefan_Michnik

 

Se ricordiamo questi benemeriti figli della Polonia giudaica, è solo per ricordare che ha  comandato per mezzo secolo   un governo ebraico polacco comunista: è strano che né questo regime  abbia intrapreso allora la restituzione dei beni che adesso gli israelo-americani reclamano dal governo polaco   “di destra”, né la Diaspora olocaustica abbia allora inscenato campagne di stampa e propaganda per la restituzione, di cui ora sentono improvvisamente di aver diritto  i  nipoti  delle  vittime della Shoah; né il governo americano pretese  allora che le proprietà senza eredi fossero destinate ad “assistere iI bisognosi dell’Olocausto”  invece di andare allo Stato.

A dire  il vero, con quel regime comunista, Repubblica Popolare di Polonia,  il  governo degli Stati Uniti stipulò un  trattato di compensazione nel 1960, con estrasse dai polacchi un pagamento di 40 milioni di dollari di allora – e nell’articolo IV di quel trattato, si precisa che il governo USA rinuncia in futuro a pretendere altre riparazioni. Ma cosa vale la parola di Washington? Chiedetelo ai curdi.

http://www.michalkiewicz.pl/do_sciagniecia/uklad_miedzy_rzadem_prl_a_rzadem_usa_dotyczacy_roszczen.pdf

http://wprawo.pl/2017/12/29/zydowskie-roszczenia-wobec-polski-proba-przestepczego-wyludzenia-65-mld-dolarow-prokurator/

Una sopravvissuta senza un soldo.

 

Quanto alle vere vittime della Shoah, ne sopravvivono in Israele ancora 200 mila; un quarto di questi vecchietti vivono al disotto del livello di povertà. Non hanno mai visto un soldo delle riparazioni versate per loro dalla Germani.   Un audit della Corte Spream ebrica, nel 2008, ha dichiarato che i due terzi dei fondi germanici sono scomparsi nel nulla.

 http://www.lepoint.fr/monde/israel-les-survivants-de-la-shoah-touches-de-plein-fouet-par-la-pauvrete-27-01-2018-2190113_24.php?boc=2027727&m_i=rEIqEAns5NQrxTRb8f1Nqze5JknXfud214_5dQVAwKSTwS8zAa_eeu_7wAgky5L7LDtq3Xhrrj89EcmAQZd08qB7FJKKrH&M_BT=1810751124062#xtor=EPR-6

 Quello che resterà scolpito nelle memorie è la “narrativa” cambiata, praticamente sotto i nostri occhi,   dai padroni del discorso: di Auschwitz, i polacchi  sono colpevoli quanto i tedeschi. Se non di più.