ATTALI ATTACCA SALVINI. E non è il solo.

C’è legame tra Salvini al potere e il crollo del ponte di Genova”.  Ce lo assicura un complottista di   cui conosciamo l’eccezionale potere, Jacques Attali. Il banchiere, creatore di Macron,  artefice  dei trattati europei  nel senso (per sua ammissione) più antidemocratico,  ha scritto un velenoso trafiletto in un suo blog sul  settimanale   L’Express, già segnalatosi per attacchi a Salvini, che commenta la caduta del ponte Morandi. Titolo: “Perché tutto quiello che è [da me] previsto finisce per accadere?”

http://blogs.lexpress.fr/attali/2018/08/20/pourquoi-tout-ce-qui-est-prevu-finit-il-par-arriver/

Lo  ha scoperto il giornalista de Il Giornale Claudio Cartaldo.

Il  collasso del ponte Morandi, decreta il banchiere, “non ha  nulla a che vedere con l’austerità,   né con l’Europa [ovviamente, ndr]  ma  molto col cattivo uso del debito  pubblico, che avrebbe dovuto servire a finanziare delle  infrastrutture e non migliorare a credito il benessere delle generazioni presenti”. I morti   sono dovuti all’imprevidenza degli italiani, “ciascuno convinto di che ogni problema sarà risolto da qualcun altro”, e  “tutti sono stati vittime di una sindrome ben nota: si dà più importanza alle auto che circolano su un ponte che alla sua solidità”,  non hanno compreso che “la solidità condizionava la sopravvivenza economica e  sociale di tutta una regione”. E’ colpa dei vicini che abitano sotto il ponte “e oggi si lamentano, dicendo di aver avvertito dei rischi che faceva correre, ma sono essi stessi colpevoli di non aver creato le condizioni di una soluzione tecnica, sociale,economica e politica”.

Il punto è, pontifica Attali, che se si “misura quanto una collettività protegge i suoi patrimoni, nell’interesse delle generazioni future (ossia quanto è “positiva”),  l’Italia è sempre agli  ultimi posti della “positività” –  misurata da statistiche di Positive Planet1  (una classifica  che ha inventato lui, Attali),  fra l’altro perché le sue infrastrutture non sono mantenute”.

Indice di “positività” delle nazioni secondo Attali.

“Questa cattiva graduatoria dell’Italia è rivelatrice della paura degli italiani per il loro futuro. Ciò si unisce alla credenza che “si stava meglio prima”, di cui si ritrova l’effetto nel collasso della natalità, e nella crescita del populismo”.

Il che permette al  potente oligarca di concludere: “Di fatto, c’è un legame fra l’arrivo al potere di Salvini e il crollo del ponte di Genova: l’uno e l’altro sono il riflesso della stessa paura dell’avvenire, di  una mancanza di fiducia in sé”.

Insomma Attali ha decretato: il potere di Salvini (e perché non anche dei 5Stelle?) non è che il riflesso delle stesse falle civili e morali che hanno fatto crollare il ponte  Morandi.  Nessun accenno al fatto  che le mancate manutenzioni non possono certo essere attribuite  a questo governo, ma a quelli precedenti delle “sinistre euro-liberiste” che lui preferisce; non la minima allusione all’inadempienza criminale e ai lucri  che il  concessionario si accaparrava appunto tagliando sulla manutenzione.

Ovviamente, nessun riconoscimento del fatto che se gli italiani hanno votato massicciamente per due formazioni in rivolta con lo status quo, è   segno non di “paura dell’avvenire”, ma di volontà di  cambiarlo, e di salvaguardare  anche  il patrimonio infrastrutturale, che i precedenti traditori dell’interesse nazionale avevano ceduto a privati, che l’hanno usurato e degradato.

Poco manca che Attali incolpi Salvini di aver fatto crollare  il ponte di Genova,, come incarnazione di tutti i vizi sociali italiani. Per quanto assurdo e cervellotico, questa dichiarazione di odio  (che somiglia a quelli di Saviano, di Cerasa, di Ferrara, di altri j potenti e influenti) è  molto significativa, data la nota pericolosità del personaggio e la sua influenza dietro le quinte che contano.

Un simile attacco, ancor più   gratuito e demenziale,  è lanciato da una rivista americana molto di sinistra, Counterpunch.

In Italy, There are 12,000 American Soldiers and 500,000 African Refugees: Connect the Dots 

Se Attali  sancisce che c’è un rapporto tra la caduta del ponte e l’arrivo di Salvini,  qui un certo Aidan O’Brien, un energumeno rosso dublinese a quel che si capisce,  pone  la questione:

C’è un rapporto  tra i 12 mila soldati americani e i 500 mila rifugiati africani in Italia?”.

Voi trasecolate, e non  capite che relazione esista fra gli uni e gli altri? E’ che siete italiani e “gli italiani non ne sono capaci. L’euroscetticismo fiorisce in Italia. Ma non si vede fiorire né il NATO-scetticismo né lo USA-scetticismo”.  Gli italiani ospitano 139  basi americane , ma  “è un soggetto tabù” sui media.   “La macchina da guerra americana si sviluppa in Italia allo steso ritmo del numero dei rifugiati,  che tanto esasperano Roma. Ma in Italia non  è  pensabile di stabilire la relazione fra gli uni e gli altri”.

Per fortuna O’Brien ce la svela: “Dal 2000, gli Stati Uniti hanno trasformato la penisola italiana nel pugnale puntato verso il Mediterraneo, e l’Africa in particolare.  Nel 2005, la marina americana ha lasciato  il suo quartier generale a Londra e lo ha trasferito a Napoli. Nel 2008, l’armata americana in Africa, USARAF, s’è installata a Vicenza. E la Sicilia, con la base di  Sigonella , è divenuta  il centro maggiore dei droni americani e degli aerei che sorvegliano l’Africa”.

Ovviamente, nemmeno l’energumeno, come Attali, tiene conto che nel 2000, mentre l’’America trasformava l’Italia nel pugnale   anti-africano,  i governi a Roma erano  quelli sconfitti alle elezioni. No, la colpa è comunque di Salvini, questo “ultimo duro dei duri italiani, che se la può prendere con chi vuole. E Salvini se l’è presa con le persone più deboli del mondo: i rifugiati africani, che fuggono dalle guerre”.

“Gli Stati Uniti fanno parte del DNA dell’Italia contemporanea”, farnetica il tizio, “mentre l’idea stessa che degli africani disperati possano entrare in Italia irrita Matteo Salvini,  non lo disturba per niente che una armata straniera “in guerra con l’Africa” abbia base in Italia. Lo  slogan “prima gli italiani” significa in realtà ”prima l’esercito americano”,   gli italiani secondi  e “i rifugiati africani per ultimi”.

SI è persino dimenticato che lui stesso ha scritto,  che   l’Italia ha accolto “500 mila” africani,  di cui vuole ignorare che non fuggono da alcuna guerra ma pagano gli scafisti 3-5 mila dollari.  Il punto è che la nuova realtà politica italiana sta alimentando queste narrative farneticanti, spezzoni di menzogne diffuse alla Saviano negli ambienti internazionali, inconseguenze mentali,  imbastite insieme con un filo preciso: l’odio.  Un odio irrazionale,  furente a volte fino alla pazzia, che cerca qualunque pretesto per sputare sull’Italia, e delegittimare il governo che gli italiani si sono dati.  Un sintomo da segnalare.

Savona non ha detto: ci aiuterà Putin.

Aggiungo qui che la notizia diffusa dai media, seocndo cui SAvona avrebbe eto: Ci aiuta Putin, è una fake news.

https://www.liberoquotidiano.it/news/economia/13370662/paolo-savona-golpe-finanziario-piano-clamoroso-addio-bce-aiuto-russia-putin.html

Ecco quel che ha detto, dal discorso al Senato  – oltretutto di oltre un mese fa. i media si sono inventati letteralmente tutto.  Anchew queste sono manifestazioni di odio  per danneggiare ilg overno.