NON CHIAMATELI FARABUTTI (è crimine d’odio)

Su Twitter ho trovato un “S we can” a cui devo   queste immagini e informazioni dimenticate

“In soli 8 anni fummo capaci di costruire 755 km dell’Autostrada del sole: 113 ponti, 572 cavalcavia, 38 gallerie, 57 raccordi su uno dei tracciati più difficili del pianeta. Tutti nel mondo si chiesero come avessimo fatto. 

Nel 1950 per iniziativa dell’Iri nasce Società Autostrade S.p.a.  L’obiettivo era quello di partecipare alla ricostruzione post bellica dell’Italia.  Nel ’56 ci fu la prima convenzione con Anas per costruire l’Autostrada del Sole, a cui sono seguite una serie di altre convenzioni

I politici e governanti che hanno attuato la privatizzazione di Autostrade IRI  hanno violato i principi stessi del liberismo , di cui si professano adepti :

 

E ‘il 1993 quando una legge apre le porte al processo di privatizzazione Nel 1997, il concedente (Anas) e il concessionario (Autostrade, ancora sotto l’Iri) stipulano una nuova convenzione che scambia scadenze dal 2018 al 2038  –   Nel ’99 l’Iri svende Autostrade: lo Stato mantiene la proprietà della rete,i privati la gestiscono e in cambio incassano i profitti Subentra una società che fa capo a Benetton prima col 30%,poi con i guadagni dovuti a minori investimenti nel 2003 lancia l’opa arrivando all’84%

 

Le Autostrade sono un monopolio “naturale”  – non c’è una seconda rete parallela  che gli utenti possono scegliere al posto di quella –  quindi non esiste alcuna “concorrenza” da favorire secondo la dogmatica del libero mercato.

Lo Stato, con Autostrade, non ci perdeva –  altro pretesto  di cessione ai privati secondo la dogmatica liberista:  alleggerire  il settore pubblico di “costi”  e di “pesi” – anzi   ne traeva solidi profitti. Profitti   da cui, diversamente dai privati, traeva i  mezzi per la oculata e professionalmente ineccepibile manutenzione – che i privati, come vediamo,  hanno abbandonato  per avidità di  super-profitti.

 

Quindi, nessun pretesto riguardo alla “inefficienza”  della gestione pubblica, che secondo  il liberismo giustificherebbe la cessione ai privati.  Oltretutto, è noto dai  testi di storia dell’economia che, quando  si tratta di monopoli “naturali”,  la loro proprietà  privata è una soperchieria antisociale, e porta insieme  – sistematicamente –  al rincaro  e all’inefficienza del servizio: come appunto s’è  dimostrato.  Con continui rincari dei pedaggi, i privati hanno intascato decine di miliardi – per lo più distribuiti in dividendi,  e usati   per i loro investimenti esteri.

I capitalisti  senza capitale: una costante storica

Inoltre:  il capitalista a cui  i nostri governanti hanno ceduto quel monopolio e grassa fonte di profitto aveva almeno i miliardi di capitale proprio  da versare allo Stato  per accaparrarsi la concessione?  No. Se li è fatto prestare da banche, accollando poi il debito sulla società  privatizzata.

“Nel corso del tempo furono molte le critiche: la “non gara” che spianò la strada ai Benetton, la coincidenza temporale tra il rinnovo delle scadenze e la vendita a privati, la non istituzione di un ente di controllo.. Nasce da lì lo scenario nefasto di incuria che oggi viviamo”

A quella stregua anche noi due, caro lettore, avremmo potuto benissimo  aspirare  ad accaparrarci la concessione.  Non abbiamo i soldi? Ma  bastava andare , che so, da Goldman Sachs e JP Morgan, e dire: abbiamo  in mano la concessione  per accaparrarci le Autostrade, ci prestate i quattrini?   La rendita è almeno l’8% annuo.   Ci avrebbero riempito di tutto il  credito che avessimo richiesto.

Come vedete, non sono i milioni che ci mancano. Ma  gli “amici”  al governo per darci la concessione  invece che ai Benetton. Per  carità, ci sarà stato un concorso, un’asta … ma non me lo ricordo.

2007: Gov Prodi rivede il sistema delle concessioni, stabilendo rigide verifiche periodiche su tariffe e investimenti 2008: Gov Berlusconi approva il “salva Benetton”, cancellando controlli & revisioni tariffe e riconoscendo al gestore una remunerazione del capitale del 6,88%. 2018: Gov Gentiloni estende con l’avallo dell’UE la concessione ad Autostrade  benettoniana , a fronte della realizzazione della Gronda e altre infrastrutture Oltre alla proroga fino al 2042 le si garantisce un indennizzo di subentro di 6 mld .  A pagare il conto saranno le future generazioni

E’del    resto un classico della storia economica d’Italia:   i “capitalisti senza   capitale”, un concetto   a cuii giovani farebbero bene a   istruirsi, per non credere che il capiytalismo italiano sia come  quello, che so,.  americano.. Da sempre in Italia, i capitalisti non hanno (o non vogliono  impiegare) il   capitale loro.

E’ per questo che  il fascismo creò  l’IRI, perché i grandi capitalisti industriali  di allora  nel 1919-22 ,  gli Agnelli, i  Perrone (Ansaldo) e simili,  si  erano ampliati con prestiti delle tre grandi banche (Comit, Credito Italiano, Banco di Roma), pagando i debiti con loro azioni: sicché quelle banche erano diventate “onnipresenti in ogni impresa – gli azionisti, i clienti, i depositanti  delle banche, erano inconsciamente soci di una serie variatissima di aziende”.

Il punto di intollerabilità si ebbe quando gli industriali  suddetti   si misero  a scalare le banche  per acquisirne il controllo diretto:   si misero a comprare  enormi pacchetti di azioni delle banche stesse  —  forse   che coi soldi loro?  Ma no, o giovani: con soldi prestati dalle banche stesse che stavano scalando. 

Capitalisti senza capitali  allo stato puro.  I crack successivi delle banche  tra  il  ’21 e il ‘26 già avevano  obbligato la banca centrale d’emissione, Banca d’Italia, a forza di salvataggi, a trovarsi in cassa una quantità di partecipazioni azionarie non volute e non previste.

Quando Giuseppe Toepliz, il superpadrone  della Commerciale bussò di nuovo al governo per accollargli di nuovo le perdite (i  capitalisti senza capitale fanno questo: privatizzano i profitti e pubblicizzano le perdite)  il governo era cambiato: Toepliz fu accolto,  raccontò  al figlio , “dalle urla incomposte di  Beneduce –  tutto era stato preordinato  e deciso alle mie spalle con la solita  disciplina fascista”.

Il governo sbatté fuori i  privati dai consigli di amministrazione delle banche, e ne fece le fonti del finanziamento dell’industria che i capitalisti avevano mal-andato.   Per ovviare alla cronica  scarsità di capitali di rischio,  l governo fece “stampare” lire alla Banca centrale? No. Chiese ai risparmiatori di partecipare, coi loro risparmi, al finanziamento dell’industria elettrica, telefonica, navale, e della grandi infrastrutture pubbliche, offrendo loro obbligazioni   industriali da  acquistare: esse davano un interesse, ed erano garantite dallo Stato.  Sostanzialmente, questa garanzia pubblica le rendeva  “sicure”;  gli Effetti MeFo nazisti erano insomma stati anticipati  dal fascismo.

Un modello che avrebbe dovuto usare anche il governo “sovranista” che è durato così poco: lanciare  al risparmio italiano,  immenso e  inattivo,  un “prestito nazionale della Vittoria”(sull’austerità) da usare per modernizzare le infrastrutture.

Allora più volte,risanate  e modernizzate  le industrie a cura dello Stato nell’IRI, il fascismo cercò di offrirle di n uovo ai privati. Alla sola condizione – posta da Beneduce – che questi  usassero capitali propri. Non ne  trovò mai di interessati a rischiare…

Capitalisti senza capitale. Significa anche capitalisti senza testa imprenditoriale. E forse capitalisti senza voglia di lavorare e spremersi le meningi. Perché andare in panfilo,  sposare bionde nobili   e abitare  in magioni principesche piace ai capitalisti italiani,  molto meno studiare  come migliorare prodotto e processi (salvo eccezioni).

Sicché lo Stato rimase imprenditore.  Anche quando cessò di essere fascista, e l’IRI e  la galassia bancario industriale  fecero di nuovo dell’Italia  una potenza industriale.

Quando poi  è venuto dall’estero l’ordine di privatizzare questi  giganti  spesso monopoli, si è presentato il solito problema:   la compra delle imprese ex  pubbliche, soprattutto nel caso della telefonia  e del sistema bancario, è avvenuto, da parte dei capitalisti senza capitali,  porevaòentemente attraverso il ricorso all’indebitamento con le banche, magari adesso estere.

Con un carico di farabuttaggini  proprie della “democrazia pluripartitica” che  il regime fascista non consentiva.

E lo  Stato, cedendo quel lucroso cespite, e  incamerando miliardi,  se n’è almeno servito per  coprire un po’ il debito pubblico?  Perché anche questo pretesto ci hanno ventilato. Guardate come è aumentato il nostro debito pubblico e datevi la risposta.

Le Autostrade, come le Ferrovie, i Telefoni, e miriadi di altre industrie, erano patrimonio  degli italiani che ci avevano lavorato per farlo  grande e ammirevole. Questi  – Berlusconi non meno di Prodi e  Ciampi –  l’hanno dato agli amici loro.

Secondo me sono criminali. Ci sarà mai per loro una Norimberga?     Nemmeno gli si può dire farabutti: ssi appellano alla Kommissaria Segre  per accusardi di “Odio”.

 

“Ingiusti quegli attacchi. Anche noi Benetton colpiti dalle scelte dei manager”.   : “Le notizie su omessi controlli o falsi report, ci colpiscono e sorprendono come il resto dell’opinione pubblica. Come famiglia ci riteniamo parte lesa. Di sicuro ci assumiamo la responsabilità di aver contribuito ad avvallare un management che si è dimostrato non idoneo”  https://www.repubblica.it/economia/2019/11/30/news/benetton_attacchi_ingiusti_anche_noi_colpiti_dalle_scelte_dei_manager_-242318788/