V’è piaciuta l’Europa? Ve ne serve “di più”? Eccola.

L’accordo fra Bruxelles, Merkel ed Erdogan per ributtargli in Turchia i profughi che Angela non vuole  – definito “sordido” dal Financial Times – non è l’unico.

La UE ha un piano segreto per espellere 80 mila afghani con un ricatto al debole governo di Kabul: se non vi riprendete gli indesiderati, niente aiuti.  Se accettate, ci saranno “incentivi” come posti per i  figli della vostra classe dominante nelle migliori università europee. Tutto ciò è rivelato dal Telegraph, che ha visto un documento dello External Action Service (che deve dipendere dalla Mogherini)  stampigliato “Eu Restricted”, ossia riservato  agli euro-oligarchi.  Il prossimo ottobre, la  UE ospiterà un vertice  di donatori internazionali per l’Afghanistan, che è (scrivono li impiegati di Juncker)  “molto dipendente dagli aiuti”, e per cui la UE ha stanziato 1,4 miliardi da qui al 2020.  Si aggiungeranno gli incentivi ai figli di papà purché il governo afghano si riprenda 80 mila afghani.

Piano segreto UE per gli afghani

L’Afghanistan è forse un paese  tanto sicuro, da negare agli arrivati l’asilo che spetta a chi fugge le guerre? Tutt’altro.  C’è la guerra in corso: 11 mila morti civili nel 2015.  I Talebani stanno vincendo, e la gente , che  si ricorda come hanno governato, sta scappando. 5,4 milioni di afghani sono riparati in Pakistan, un altro milione e passa è profugo interno.  La miseria infuria. Oltretutto, “qualcuno” deve aver diffuso tra questi disperati la notizia che l’Europa apriva loro le braccia, se tanti hanno venduto le capre e  il campicello per venire qui, indebitandosi. (suggerirei di guardare da parte delle ONG americane,  pagate da Georges Soros).  Gli stessi governanti se la vogliono svignare, o almeno mandare in salvo i loro figli, il che li rende aperti alla proposta JUncker:  che dire “sordida” è poco.

Naturalmente non c’è il minimo accenno  su chi ha provocato la destabilizzazione tragica dell’Afghanistan: delicata riservatezza e gratitudine per il grande alleato che ci protegge dalle mire di Mosca quadruplicando  l’armamento e le sue truppe in Europa.

Milioni di “turisti” da Ucraina

Profuga ucraina, europeista
Profuga ucraina, europeista

E a proposito: ricordate le promesse che Barroso e complici fecero agli ucraini, purché si rivoltassero contro Mosca? Vi faremo entrare rapidamente nella UE, il nostro paradiso.. Ovviamente non è avvenuto né avverrà,  mentre il collasso dell’economia ucraina (un protettorato militare Usa), prossimo ormai alla crisi umanitaria,   induce sempre più ucraini a espatriare, anche per sfuggire agli arruolamenti forzati del regime di Kiev che vuole mandare le reclute a combattere in Donbass.

Già due milioni di ucraini sono riparati in Polonia; 706 mila  di loro hanno  ricevuto  un permesso di lavoro.  Sono cifre ignorate  da Bruxelles,   su cui Varsavia ha dovuto  insistere perché l’euro-oligarchia e Berlino insistono che la Polonia deve prendersi le “quote” di musulmani decretate da Merkel, cieca e sorda alla ragione degli altri paesi.

Adesso Juncker ha avuto la pensata: ad aprile, la UE   consentirà agli ucraini l’entrata nella UE senza visto. Generosa concessione. Ma perché in aprile? Facile: in Olanda, il 6 aprile, si terrà un referendum sulla questione se associare l’Ucraina alla UE. Chiaramente, vincerà il no. Pr cui Juncker sta  forzando la mano alla volontà popolare – una volta di più –   mettendola di fronte al fatto compiuto. Il risultato sarà un’altra alluvione di immigrati ucraini.

occhiali ucraini
Occhiali ucraini per sognare l’Europa

Attenzione, il dono non è così generoso come vuol sembrare. Gli arrivati  ucraini  essendo  legalmente  “turisti”  (tipica ambiguità UE) non ricevono i soccorsi  e i benefici sociali che i “siriani”, i negri dalla  Libia, o persino gli afghani ricevono come “profughi” appena arrivano, senza bisogno di lavorare.  I migranti ucraini che sono già qui sanno bene cosa ciò significa: accettare lavori da schiavi e  spesso senza ricevere le paghe pattuite, tutto in nero, tutti clandestini.  Vittime del sogno europeo.

Mateusz Piskorski, direttore dello European Center for Geopolitical Analysis,  ha lanciato l’allarme a Bruxelles:  il parlamento ucraino, il Sejm,  in previsione dell’alluvione di nuovi milioni di migranti, sta discutendo di alzare uno sbarramento al confine con l’Ucraina.  Anche perché  sa, il Sejm, un numero enorme di ucraini della zona occidentale si sta procurando documenti che provano la loro lontana origine polacca: documenti che si possono procurare al prezzo di 2 mila dollari. E dopo la chiusura del corridoio balcanico, inoltre, le autorità polacche prevedono che molti “profughi” medio-orientali  possano giungere attraverso il corridoio ucraino.

Quando succederà, Bruxelles – cieca e sorda agli avvertimenti – fulminerà il governo di Varsavia, che è antipatico perché è sovranista, accusandolo di xenofobia, fascismo, omofobia e negazionismo; e colpendolo con sanzioni.

Del resto perché no? Ora Bruxelles ha dato anche ai turchi l’entrata senza visto,  piegandosi a Erdogan:   il che significa che alcuni milioni di nuovi immigrati verranno anche da lì, s’intende come turisti, incontrollati.

Gli ucraini possono stupirsi del fatto che loro, bianchi europei, vengono trattati peggio dei colorati  musulmani;  è l’Europa, cari amici. L’Europa in cui volete tanto venire. L’Europa che ha tanto contribuito a destabilizzare il vostro paese per obbedire al grande alleato. L’Europa senza storia e senza tradizione, senza identità  – come la vogliono loro. Vedete,  succede questo: i popoli europei non piacciono agli europeisti; si lamentano dell’euro, votano male (partiti “xenofobi”), non hanno solidarietà a senso unico, pretendono di difendere le loro identità, non sono entusiasti della teoria del gender.  La soluzione di Bruxelles  è  quella di ogni oligarchia inumana: se il popolo non piace, cambiare popolo. E’  la grande sostituzione.

Bruxelles:  è colpa di Putin

Mentre scrivo arrivano notizie di esplosioni all’aeroporto di Bruxelles, alla metropolitana di Molenbeek: attentati islamici, magari un avvertimento di Erdogan, già arrabbiato nero perché gli europei non sono tanto convinti di accettare i suoi ricatti? La UE va’ punita  perché – ha detto giusto ieri – non  ha accettato l’dea di una no-fly zone in territorio siriano,  motivo per cui arrivano i profughi. Che a arrivare lui, ma non si dice.

Si dice invece questo: che è stato Putin, allo scopo di rovesciare Angela Merkel, a provocare  l’alluvione di profughi siriani. La fonte di queste rivelazioni?  Janis Sarts, direttore dello Strategic Communication Centre of Excellence, della NATO  –   con sede a Riga,  capitale della Lettonia,  che si è trasformata in una base militare Usa, e a Bruxelles conta più di Spagna, Italia, Grecia, Portogallo messe insieme.   Ma  il tizio riecheggia le certezze del generale Usa Philip Breedlove,  il comandante supremo della NATO: “La Russia e Assad stanno deliberatamente trasformando in arma la migrazione allo scopo di sopraffare le strutture europee”.

Visto che è questa la verità ammessa in Europa, anche sugli attentati di Bruxelles aspettatevi le verità d’obbligo: UE sotto attacco (America under attack, titolava Fox News l’11 Settembre),  non siete sicuri, ci vuole un ministero europeo della Sicurezza, ci vogliono confini europei, ci vuole più Europa.

Italiani, avete voluto l’Europa? Avete tanto amto l’euro? Avete rinunciato tanto volentieri alla sovranità – ossia alla responsabilità – per demandarla ai tecnocrati?   Continuate a volerla?  Godetevela.

A questo punto credo che smetterò di scrivere per un po’. E’ inutile, italiani, cercare di svegliarvi.  Ora che   è cominciata la primavera, farò delle passeggiate, leggerò qualche buon libro.

Persino gli americani si svegliano,   minacciano di votare un Tramp che ha appena messo in discussione il ruolo della NATO e dell’interventismo Usa… e voi dormite.  Il 30 per cento dei vostri figli  fino ai 22 anni  né studiano,né lavorano, né fanno nulla.  Vi portano via persino Mediaset,  la Telecom, tutto. Vi meritate  i sindacati, i magistrati, i politici,  i presidenti della Repubblica che avete.

Io smetto.  Sogni d’oro.