L’America affoga, e Obama è sul campo. Di golf.

Prima inondazioni, poi tornado a catena fuori stagione, con venti a 200 all’ora; e adesso, repentinamente, nevicate disastrose e titaniche, tormente di ghiaccio, gelate: dal New Mexico al Michigan, dal Texas all’Illinois,   gli Stati Uniti sono investiti da eventi estremi e distruttivi senza precedenti, che hanno fatto 43 morti nel fine settimana natalizio, bloccato trasporti, devastato migliaia di abitazioni, interrotto la distribuzione di energia elettrica. Dopo le temperature semi-estive a Dallas, le gelate improvvise e grandinate.

La zona colpita dai disastri naturali
La zona colpita dai disastri naturali

http://edition.cnn.com/2015/12/27/us/severe-weather/

La California, schiacciata la scorsa estate da una siccità mai vista (attribuita alle anomalie de El Nino) che hanno intensificato gli incendi boschivi e delle praterie, è colpita adesso da una sciagura inaudita: un deposito di gas naturale a 2400 metri sottoterra   perde, soffiando  con forza di un vulcano in superficie quantità immani di metano. Ne ha già soffiato 80 mila tonnellate, 2500 famiglie hanno dovuto essere evacute, e le autorità hanno dovuto vietare il sorvolo della zona, almeno a basse quote, perché il gas altamente combustibile se penetrasse nei motori degli aerei li farebbe esplodere.

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I tecnici non sanno bene come fermare la gigantesca perdita. Stanno scavando un pozzo parallelo alla tubatura, ma occorre tempo per raggiungere il punto del guasto, molto profondo.

La violenta fuoriuscita ha già emesso nell’aria della California 80 mila tonnellate di metano. Incidente che ha qualcosa del contrappasso, nello stato americano all’avanguardia nell’ideologa “verde”: il metano ha un effetto-serra 70 volte superiore all’anidride carbonica. La ditta californiana responsabile è la SoCalGas (South California Gas Company), che ha iniettato il gas naturale, che poi vende agli utenti, nel sottosuolo ad Aliso Canyon (non lontano da Los Angeles) , nella cavità di un giacimento petrolifero esaurito: sembra un metodo economico ed ecologico per conservare il metano, in un serbatoio naturale di grande capacità. Le SoCalGas vi inietta ogni estate il metano che compra sui mercati internazionali (quando costa meno) e lo pompa fuori d’inverno per venderlo agli utenti.

L'uscita di metano in California
L’uscita di metano (foto all’infrarsso, il metano è invisibile ad occhio nudo)

Il presidente Barak Obama, da dieci giorni in vacanza alle Hawaii (con la corte e la famiglia, al costo di 10 milioni di dollari per il contribuente), ha dettato ai collaboratori un messaggio di condoglianze per ”coloro che hanno perso la via e perso la casa nei tornado” mentre giocava a golf; poi ha ripreso a giocare a golf, per sei ore. Il golf è la sola cosa cui s’appassiona, in questi ultimi mesi di presidenza.

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Ciò ha dato nuova forza ai dubbi, espressi a volte da ex collaboratori a lui vicini, sulla sanità mentale di Obama. Uno celebre psichiatra, Sam Vaknin, ha sospettato pubblicamente che il presidente soffra di “disordine narcisistico della personalità”. Una personalità “fermamente convinta della sua unicità, d’essere speciale, tanto da potere essere compresa solo da persone altrettanto speciali o d’altissimo livello – si comporta con arroganza o con altezzosità. Si sente superiore, onnipotente, onnisciente, invincibile, onnipresente (pensiero magico). Cova fantasie di grandiosità. E’ falso, o meglio segreto; presenta agli altri una maschera, una personalità fittizia   in cui appare come un essere mano normale per mantenere le proprie fantasie dell’ego idealizzato. Esige costante ammirazione o adulazione. E’ privo di empatia verso gli altri, ma abile nell’usare gli altri per i suoi fini”. L’ipotesi che Obama sia mentalmente disturbato è stata espressa anche da un diplomatico europeo.

http://fellowshipoftheminds.com/2015/10/14/eu-diplomat-says-his-government-thinks-obama-is-mentally-ill/

Il presidente è  disturbato

Ciò spiegherebbe la enigmaticità della sua politica estera, che meglio sarebbe dire illeggibilità: ha dato mano libera ai neocon nel trattamento della Russia in Ucraina, ha favorito le primavere arabe con effetti disastrosi, verso Daesh si mantiene chiuso in un sua “narrativa” la cui doppiezza è evidente a tutti salvo che a lui, si rode d’invidia per la bravura diplomatica di Putin (un duro colpo all’idea grandiosa che coltiva di sé): recentemente è giunto a dire che lui, a differenza di Putin, capisce qual è l’interesse nazionale russo, e quando Putin capirà, gli darà ragione: intervenendo in Siria, è finito in un pantano. E’ giunto ad attribuirsi i successi nella lotta contro l’ISIS che, invece, si devono all’intervento russo.

http://www.zerohedge.com/news/2015-12-27/obama-scrambles-create-new-isis-narrative-after-putin-embarrasses-washington

Basti dire che il Dipartimento di Stato ha appena emesso una relazione di fine anno in cui, fra i suoi successi che dice d’aver realizzato  nel 2015, ha incluso “aver portato la pace e la scurezza in Siria”.

Read more: http://www.politico.com/story/2015/12/state-department-claims-peace-syria-2015-win-217168#ixzz3vkvdv2d2

Anche la disobbedienza dei generali descritta nel recente articolo di Seymour Hersh può spiegarsi bene con lo stato mentale del presidente, e la sua ostinazione nel rigettare proposte, chiudendosi nella sua narrativa.

 

Frattanto, in Siria accade questo:

Ramadi: gli americani evacuano i terroristi

“Aiutate dai raid aerei condotti dalla coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti, le forze d’elite antiterrorismo irachene hanno liberato Ramadi”: così ha scritto l’agenzia AFP. Un classico della “narrativa” di Obama. La realtà è che le forze Usa, con elicotteri, hanno evacuato gli ultimi terroristi di Daesh dopo che si sono arresi. Lo affermano l’agenzia russa Sputnik e anche l’iraniana Fars. Che aggiungono: i supersiti dell’ISIS a Ramadi sono stati condotti per ora in una base segreta in Algeria; saranno reimpiegati in Liba? C’erano fra loro istruttori americani o occidentali da sottrarre ad ogni costo alla cattura da parte degli iracheni?

http://fr.sputniknews.com/international/20151227/1020596564/usa-daech-evacuation-irak.html

In un’altra operazione-lampo aerotrasportata, lo stesso giorno, parà americani sono piombati a Mossul dove hanno “arrestato” – ossia esfiltrato in Turchia – il capo terrorista ceceno Abu Omar Echicani. La quantità di parà usati per recuperare il temuto capo (della cui presenza misteriosa a Mossul nessuno sapeva) dice da sola importanza che gli Usa gli attribuiscono. Quasi certamente sarà il futuro organizzatore di attentati “islamici” all’interno della Russia. Ovviamente, dal campo di golf, Obama ha inviato le sue congratulazioni a governo iracheno per la liberazione di Ramadi.

Frattanto, la NATO ha spedito un suo AWACS, e un imprecisato numero di ricognitori, in Turchia “per rafforzare la sicurezza dell’alleato turco” , ennesima provocazione contro Mosca, ma più grave. Tanto più che Erdogan ha appena annunciato di aver stretto un “patto strategico” con l’Arabia Saudita , uno stretto coordinamento militare contro “i terroristi non solo dell’Isis”, ossia contro gli scitti, l’Iran – e la Russia. Sarebbe bello sapere che, essendo la Turchia il più armato membro della Nato, anche noialtri membri della NATO siamo adesso coordinati con le politiche belliche saudite.  Poiché l’aereo è partito dalla base tedesca di Geilenkirken, con personale in gran parte tedesco, alcuni deputati hanno protestato e chiesto al governo che informi il parlamento.

Il fatto è che molti capi politici occidentali   eseguono le enigmatiche politiche di Obama, dettate forse da un disturbo psichiatrico. Da Angela Merkel   col suo invito ai migranti a Bergoglio ad Erdogan, da Cristine Lagarde che ha cambiato le norme del Fondo Monetario per continuare a finanziare il regime d Kiev benché in bancarotta, e dove l’inflazione supera ormai il 44% annuo, non sembrano del tutto coscienti della realtà e, avvolti nella loro bolla narrativa, non paiono rendersi conto dei disastri che le loro decisioni provocano nelle rispettive società, ed a quali satanici progetti collaborano.

Di ieri l’ammissione del glorioso Tsahal, l’esercito israeliano: sì, spargiamo erbicidi dal cielo sui campi di Gaza, rendendoli sterili e rovinando i raccolti. “Per motivi di sicurezza”, l’avvelenamento de terreni avviene tutto lungo il Muro, per mantenere sgombra una terra di nessuno che appartiene agli assediati. A Gaza ancor oggi la popolazione è accampata sulle macerie delle proprie case bombardate, e della poca terra coltivabile, 200 ettari sono avvelenati da Israele e non rendono più, anzi

http://sputniknews.com/middleeast/20151229/1032470597/israel-sprays-poison-gaza-crops.html