L’AIPAC annulla le ferie per affondare l’accordo sull’Iran

D’accordo la notizia ha qualcosa di comico, ma è grossa.  L’AIPAC è lo American-Israeli Public Affairs Committee, il più diretto braccio di pressione sui parlamentari americani, che lo temono al massimo grado, e non senza motivo: la minima critica a Sion, e qelli ti scavano la fossa. Bollato come antisemita, puoi sognarti la rielezione.  Sicché gli eletti dal popolo si superano l’un l’altro in manifestazioni di amore e devozione per Israele, giurando di esaudirne tutti i desideri.

Ma anche la lobby deve continuamente eccedere in zelo sionista, superare se stessa onde mostrare la sua onnipotenza – anche agli altri ebrei (“Lo zelo per la tua casa mi consuma”, come recita il Salmo).   Adesso il direttore, Howard Kohr, ha ordinato al numeroso personale: niente vacanze estive. Tutti sul Campodoglio per marcare stretto i senatori ad uno ad uno, tutti al telefono a chiamare le sinagoghe e le comunità di tutta la Federazione per mobilitarne le energie potenti e capillari. Tutti i sayanim dovranno e vorranno scrivere al senatore della loro circoscrizione strillando, secondo i copioni già ricevuti, che: l’Iran avrà la Bomba; anzi già la possiede; che la lancerà immantinente su Sion; che la semplice esistenza della Persia è una minaccia all’esistenza stessa di Sion, e gli israeliani non dormono la notte – se Washington non straccia l’accordo stilato da Obama e non attacca con i suoi bombardieri strategici le centrali atomiche iraniane. Ah sì, dimenticavo: perché oltretutto l’Iran è lo sponsor del terrorismo islamico, e quindi l’accordo minaccia non solo Israele, ma l’Occidente intero.

I senatori sono già sicuramente alluvionati da lettere, mail, telefonate a migliaia. E così i direttori dei grandi e piccoli giornali, le tv, le radio nazionali e locali…una profluvie.

Hanno due mesi di tempo, gli attivisti.  Due mesi roventi.  I senatori e deputati repubblicani sono già guadagnati alla causa (ma è sempre bene ricontattarli, far loro capire quanto devono alla lobby) .   Sui democratici,   si attuano bombardamenti mirati – ciascuno va’ tenuto in riga, spaventato se del caso, per rammollire il fronte pro-Obama. Un fronte che – come potete immaginare – non è proprio solido.

L’Amministrazione sta rispondendo con un blitz di calde, affettuose telefonate a ciascuna delle comunità ebraiche   per   rispondere ai dubbi, alle ansie, alle nevrosi d’angoscia. I parlamentari giudei (sono 28) sono stati invitati alla Casa Bianca perchè Obama potesse spiegare loro   le ragioni dell’accordo. “Molto informativo” ha detto un deputato, Steve Israel, chiudendosi poi nel silenzio come gli altri partecipanti.

Anche loro, bisogna capirli. Il terrore corre sul filo. Netanyahu sta mandando altissimi esponenti da Israele a Washington per fare campagna contro l’accordo: e si muove da subito il capo dell’opposizione (cosiddetta) a Bibi, Isaac Herzog, leader dell’Unione Sionista.   Per far capire quanto sia totale l’ostilità alla pace e allafine delle sanzioni contro l’Iran. E “J Street”? Con questo nome si indica l’ala (minoritaria) “progressista” e pacifista della comunità americo-giudaica, quella che sta con Obama (yes we can), quella che sparge ogni tanto lacrime sui poveri bambini palestinesi, e che critica aspramente i metodi dell’AIPAC, reazionaria…ebbene, stavolta ha già raccolto 2 milioni di dollari per la campagna di liquidazione dell’accordo: li spenderà per la pubblicità in tv contro l’accordo, ha già pronti una serie di video catastrofisti sul Fungo atomico che sovrasta Israele. Li aveva raccolti già prima che l’accordo fosse annunciato.

La Casa Bianca sta rispondendo con “bombe d’amore su Israele” (è l’espressione della stessa Amministrazione: cosa possiamo darvi per placare il vostro stress pre-traumatico? Sedare le vostre angosce esistenziali? volete più soldi, tremebondi agnelli? Volete più armi, vittime indifese? Sì, vogliono più armi. Pronti. Gli Usa daranno loro altri 3 miliardi annui in più di armamenti ; sostanzialmente un raddoppio degli aiutini che già riceve. Arrivano tonnellate di nuove munizioni, missili, bombe d’aereo,   una squadriglia in più del famoso F-35 ( appena lo faranno funzionare): sono bombe d’amore. Ma ciò non allenta la campgana dell’Aipac. Ferie sospese per tutti.