ERDO A KIEV – UN PO’ DI GUERRA ALLA RUSSIA, PERCHE’ NO?

Il giorno dopo che l’esercito turco ha ucciso 45 soldati siriani  alleati a Mosca coi loro camerati russi, cosa fa Erdogan? Vola a Kiev, proclama che la Crimea appartiene all’Ucraina, grida “Slava Ucraine” (Grande Ucraina!) che è il grido nazionalista e  banderista.  Inoltre promesse a Kiev  armamenti per 34  milioni di dollari…

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La coordinazione di questa provocazione del Turco viene dimostrata dalla (più grave)  provocazione messa in atto da Mike Pompeo; sabato è volato in visita ufficiale in Bielorussia  (la prima in quasi 30 anni) ed ha detto al prima disprezzato  dittatorello locale Lukashenko, che gli USA “sono pronti a fornire il 100% del petrolio di cui ha bisogno a prezzi competitivi”.

La Bielorussia ha in corso un contenzioso con Mosca: finora ha ricevuto petrolio e gas dalla Russia, a prezzi politici  bassissimi;  Mosca ha interrotto le forniture, a Lukashenko:  nel quadro di una rinegoziazione dei prezzi petroliferi, che Mosca vuol compensare con negoziati intesi all’integrazione più profonda delle due economie. Lukashenko ha detto a Pompeo che “la Russia vuole assorbirci”.

https://apnews.com/863371d1353f29fb38b27fe0e5027b8e

Pompeo ha riaperto i rapporti diplomatici con la Bielorussia  – interrotti da un decennio per “le violazioni dei diritti umani”  e la repressione dell’opposizione da  parte di Lukashenko, che Condoleeza Rice bollò  nel 2005 come “l’ultima dittatura d’Europa”. Adesso viene mandata una diplomatica di carriera, una professionista, Julie Fisher  e non il solito “amico di Trump”  e  finanziatore premiato con ambasciate in capitali amene.

https://www.state.gov/biographies/julie-fisher/

Anche se è stato annunciato  che “la Bielorussia ha trovato un accordo con Mosca sul petrolio” (non definitivo   però)

https://www.agcnews.eu/bielorussia-trovato-laccordo-con-mosca-sul-petrolio/

si vede che, dalla Siria a Kiev alla Bielorussia, la complessa e  delicata costruzione diplomatica di Putin e Lavrov è  in crisi: ovviamente per diretta e indiretta aziona americana.  Erdogan, che è crollato nei sondaggi interni,  bisognoso di un successo che gli sfugge  sia in Siria sia in Libia, avendo palesemente sovra-esteso  le sue ambizioni al dilà delle sue forze militari  reali,  è tornato nell’ovile NATO e si presta  ai  giochi suggeriti da Washington? Veteran’s Today dice che è stato anche convinto con una tangente personale di milioni  di dollari. Sappiamo che, quando si sente nell’angolo, Erdo è facile ai colpi  di testa, come quando ordinò di abbattere il caccia russo.

Anche adesso ha fatto ammazzare i quattro specialisti russi nella guerra che ha scatenato contro Assad  per mantenere il possesso di Idlib. I media del suo partito invitano “la NATO e l’Europa”  devono salvare Idlib”,  cioè i terrorista jihadisti  formati  da Usa e  sauditi in vista del primo progetto,  Assad must go,  per scongiurare “una crisi umanitaria”.

https://www.dailysabah.com/columns/duran-burhanettin/2020/02/03/europe-us-must-save-idlib

Mettersi in una vera guerra con Mosca è  particolarmente demente quando si ha una agguerrita   “minoranza etnica”  del 20%, la curda, desiderosa di rovesciare il dominio di Ankara.

Ma tant’è. Non a tutti è  chiaro  quel che ha scritto a tutte lettere Newsweek: “Mentre  l’opinione pubblica viene concentrata sull’Iran, le forze armate USA si preparano alla guerra contro la Russia”.

Chiaro?

Ovviamente, una guerra planetaria: Mike Pompeo ha appena definito la  Cina “la minaccia centrale del nostro tempo” e ha fatto appello agli alleati degli Usa ad  “avere la  potenza  tecnologica militare per assicurare che il secolo continui ad essere governato da principi morali dell’Occidente”.

https://www.chinadaily.com.cn/a/202002/02/WS5e36d3c8a310128217274379.html

I “principi occidentali per  questo pericoloso idiota consistono nel bombardare ovunque”, commenta l’economista Federico Giachè.  E’ bene sapere che Pompeo è interno al movimento americano dei “cristiani rinati”, 70 milioni di elettori animati dalla visione apocalittica:  l’Impero del Bene deve favorire Israele e il suo potere sulla Terra Santa,  fino alla ricostruzione del Tempio –  allo scopo di accelerare la seconda venuta di Cristo.

In questo frangente, Macron è andato in visita in Polonia per riscaldare i rapporti  fra Parigi e Varsavia recentemente raffreddati dalle critiche del francese alla NATO e al suo desiderio di non antagonizzare Mosca oltre un certo segno. Il successo  non sembra  eccezionale

In tutto  ciò,  si staglia il mutismo tedesco  –  e dell’Europa a guida tedesca. Un mutismo che sembra un ammutolire e paralisi di fronte  agli eventi mondiali che stanno distruggendo i  suoi “successi “ basato sull’export e  sull’assoggettamento degli altri paesi europei alle sue ricette austeritarie.

Stanno constatando con muto terrore quello che aveva spiegato l’economista Ashoka Mody: che la Germania  non è la “locomotiva” d’Europa, bensì  un aliante – agganciato all’aereo della  Cina, ai suoi consumi e ai suoi successi economici veri. Ora che  anche  l’aereo perde colpi,  l’aliante  perde quota e finisce sul prato, insieme a tutta la UE.

 

 

Uno dei quattro soldati russi uccisi dai turchi.