SIAMO IN UNA BOTTE DI FERRO (PENSATE SE FOSSIMO FUORI DALLA UE E DALLA NATO…)

Ricordate  quante volte ce l’hanno ripetuto? “Cosa vorreste fare voi sovranisti, soli e piccini come siamo nel vasto  mondo? In balia dei mercati, della Cina?  Dalla Russia  imperialista?  La UE ci protegge dal vasto mondo divoratore. L’integrazione europea ci protegge dai conflitti. E  la NATO?  Ancora meglio:  siamo al centro della immensa  alleanza, a sotto la benevola  protezione della superpotenza  vittoriosa, la forza  armata più colossale della storia umana.  Non siamo ridotti alle solo nostre forze piccine e picciò.

Invece  siamo  proprio in  una botte di ferro:

L’Unione europea non sarà mai un’alleanza militare, afferma.

@vonderleyen

Ma sottolinea anche che la NATO ha bisogno dell’UE, poiché le iniziative dell’UE in materia di capacità di difesa si allineano ai requisiti della NATO.

Invece, risulta proprio che “l’articolo 42 del Trattato di Lisbona  afferma esplicitamente che l’UE è un’alleanza militare!”.  Probabilmente, come tutti, abbiamo firmato quell’articolo.

Indicativo il titolo di Notizie Economiche Tedesche, che riflette la forza e  sagacia della leadership germanica:

3000 soldati di 19 paesi dell’UE sono di stanza in Iraq – che ne sarà di loro?

Alcuni paesi dell’UE hanno già ritirato truppe dal paese, altri sottolineano gli effetti negativi di un ritiro.

….”La situazione è anche confusa per i circa 3.000 soldati provenienti da un totale di 19 paesi dell’UE attualmente di stanza in Iraq. Ci sono anche circa 200 soldati provenienti da 10 paesi dell’UE, che secondo l’Istituto internazionale per gli studi strategici (IISS) sono di stanza lì sotto il comando della NATO.

La Germania e diversi altri paesi dell’UE hanno già annunciato che ritireranno le truppe dalla regione dopo che il parlamento iracheno ha emesso una risoluzione che chiede a tutte le truppe straniere di lasciare il paese. La risoluzione è stata adottata con 173 voti a favore e no contro, con 156 deputati che hanno boicottato il voto. Richieste simili erano già arrivate dal primo ministro iracheno Adil Abdul Mahdi.

Il possibile ritiro delle truppe europee dall’operazione Inherent Resolve in Iraq potrebbe incidere sull’obiettivo dichiarato delle forze della coalizione di prevenire una possibile rinascita dello Stato islamico [ovviamente sappiamo che è impossibile: lo Stato Islamico  l’hanno creato americani e sauditi, ed è stato sconfitto dai russi]

… “Sebbene il numero di truppe possa variare, lo snapshot IISS dello scorso novembre presuppone che circa 2.900 soldati europei facciano parte dell’Operazione Inherent Resolve. L’Italia ha la più grande presenza militare tra i 600 europei in Iraq, seguita dalla Spagna con 500 soldati e dalla Francia con 400 soldati.

Il vice primo ministro spagnolo Carmen Calvo ha detto a RTVE mercoledì che il paese si è ritirato da alcune delle sue truppe. “Coloro che si trovavano in posizioni più rischiose sono andati in Kuwait”, ha detto. La Francia nel frattempo afferma di non avere intenzione di ritirarsi.

Gli Stati Uniti hanno schierato circa 5.000 soldati in Iraq. Altri 3.800 paracadutisti americani della 173a brigata dell’aeronautica sono programmati per essere inviati in Medio Oriente. Ci sono anche circa 4.000 soldati statunitensi che potrebbero essere schierati, secondo un rapporto dei media che cita una fonte anonima del Pentagono.

Un portavoce della NATO ha detto a EUobserver che l’attuale missione di addestramento irachena era composta da diverse centinaia di persone, principalmente da Canada, Turchia e Spagna. Le cifre IISS alla fine del 2019 hanno posto la presenza europea totale sotto la NATO, che comprende anche la Norvegia, a circa 200, con la Spagna in testa con circa 70 soldati, seguiti da 65 dalla Polonia e 12 dai Paesi Bassi.

Martedì, l’alleanza transatlantica ha annunciato che avrebbe ritirato parte delle sue truppe e del suo personale. Tra loro ci sono guardie croate e rumene che ora lasceranno il paese. Questa missione NATO non combattente opera indipendentemente dalla coalizione guidata dagli Stati Uniti con base presso la base aerea di Al-Asad e Erbil.

Il presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, ha dichiarato mercoledì che il conflitto potrebbe avere conseguenze anche per l’UE. “Ad esempio nei settori dei trasporti, dell’energia o del vicinato e della migrazione, ma anche nello sviluppo economico, nella stabilizzazione e nella ricostruzione che l’Unione europea sta facendo in questi settori”, ha affermato in una nota”

Provate solo a immaginare se fossimo da soli in Libia come in Irak, invece che in questa compagine  europea saldamente attestata; pensate solo  se non fossimo nella NATO – potreste rispondere che, se non fossimo nella NATO, non  avremmo nessun soldato in Irak.

Saremmo senza difese di fronte a  questi  dittatori illiberali.

Ma sarebbe un discorso sovranista.  Siamo in una botte di ferro.

La ministra tedesca della difesa (e smettiamo di dire che Di Maio è inadeguato)