Operazione  High Jump  

 

Di luciano garofoli.

 

Nonostante siano trascorsi 8o anni dallo scoppio della seconda guerra mondiale ancora ci sono molti lati oscuri e zone d’ombra rilevanti su questo tragico conflitto.

Un capitolo sicuramente molto, molto riservato ed ancora piuttosto poco esplorato è quello delle famose armi segrete tedesche che non sono certamente solo i razzi V1 e V2, o gli aerei a reazione come il Messerschmitt 262 che pure facevano sicuramente parte del lotto di armi avanzate semiconvenzionali. Se pensiamo che nel pacchetto rientrava anche ME 110 un caccia bimotore multiruolo ad ala bassa,  ci rendiamo conto che tutto sommato qualche cosa di quasi banale nell’immaginifico di queste armi esisteva davvero.

Ma accanto a questa chiamiamola così banalità esisteva tutto un mondo tenuto davvero gelosamente segreto e che studiava armi assolutamente innovative sia nella forma che nella propulsione. Scienziati come Viktor Schauberger lavoravano alla costruzione di una serie di Wunderwaffe (armi miracolose) in grado di sovvertire l’andamento della guerra mondiale con caratteristiche del tutto innovative e di assoluto primato tecnologico: almeno 50 anni avanti a tutti i contendenti. Questa “Fliegende Untertasse” (disco volante), fu sperimentata vicino a Praga nel febbraio 1945.  Raggiunse in tre minuti un’altezza di 15.000 metri e una velocità orizzontale di 2.200 km l’ora, mossa da motori a doppio vortice controrotante. Schauberger testimonia di aver costruito questo velivolo e di averlo sperimentato ed afferma che il prototipo fu fatto distruggere su ordine di Keitel poco tempo prima della fine del conflitto. C’erano allo studio anche velivoli a propulsione magnetica denominati Haunebu o chiamati anche Vril o V7 adatti a raggiungere velocità di migliaia di chilometri orari e capaci perfino di volo spaziale.

Pensate che soltanto adesso sia i Russi, che sembrano essere più avanti, che gli Americani stanno studiando e sperimentando veicoli di questo genere adatti ad arrivare nello spazio e muoversi a velocità fantastiche ed impensabili, assolutamente non intercettabili da nessun tipo di radar o si sistema di difesa attualmente operativo.

Ovviamente tutta questa ricerca scientifica altamente specializzata  e tecnologicamente avanzatissima non ebbe la possibilità di arrivare ad una produzione di serie adeguata in quanto ancora allo stato di prototipi.

Viene da chiedersi se tutto questo concentrato di tecnologia fosse solo il frutto delle menti degli scienziati tedeschi oppure avessero avuto un suggerimento, una spinta proveniente da altra fonte: vedremo di essere più precisi nel prosieguo. Siamo comunque nel campo delle ipotesi!

Altro mistero fitto avvolge la scomparsa di un centinaio di U-Boot spariti senza lasciare traccia. Due storici argentini Juan Solinas e Carlos De Napoli squarciano il velo su un convoglio di sottomarini partito il 3 maggio 1945 dalla Norvegia diretto in Argentina. A bordo ci sarebbero stati una cinquantina di gerarchi nazisti, ma perché mai tutto ciò fu imbavagliato dalla intelligence americana e classificato con il Top Secret?

Se Hitler si era davvero suicidato il 30 aprile come sostiene la vulgata storica dei vincitori, se il convoglio di sottomarini era partito dalla Norvegia ed arrivato in Argentina e se la Germania si era arresa l’otto maggio 1945 perché l’U-Boot Type VII C denominato U 977 al comando del Capitano Heinz Schaeffer salpò  all’alba del 10 maggio 1945 dalla base di Kristiansand in Norvegia e riemerse in Argentina  il 17 agosto 1945?

Forse a bordo di questo sottomarino Hitler si salvò raggiungendo l’Argentina e se si era suicidato nel bunker della Cancelleria l’otto di maggio 1945, come mai due tavolette d’oro autografate dal Fűhrer e datate 21 maggio 1945 furono rinvenute nel 1984 presso il monastero buddista di Kyosan in Giappone?

 

La crociera del sottomarino durò ben 104 giorni di cui 66 in immersione per poi consegnarsi in pieno giorno alla marina argentina nel porto di Buenos Aires: che senso aveva tutto questo?

Da notare che il 10 luglio un altro sottomarino l’U 530 (Type IX C/40 comandato dal Commodoro Otto Wermuth) in navigazione al largo di Long Island si arrese sempre alla Marina argentina due mesi abbondanti dopo la resa della Germania.

Altro mistero!

Ma come dicevamo prima un centinaio di sommergibili scomparvero senza lasciare tracce e senza che fosse segnalato l’affondamento da parte delle marine alleate o la resa da parte di quelle di altri stati sudamericani.

Forse che la destinazione finale di questi battelli fu la segreta base antartica di Neuschwabenland (Nuova Svezia) e se sì, cosa stavano sperimentando i tedeschi sotto i ghiacci dell’Antartide?

Al di fuori delle etichette ufficiali fu forse questo il vero motivo per cui il 2 dicembre 1946 scattò l’operazione  High Jump la più grande operazione navale mai   compiuta dalla US Navy nei mari antartici: essa in teoria doveva essere una missione esplorativa ed il comando fu simbolicamente affidato ad un grande conoscitore dei poli l’ammiraglio Richard Evelyn Byrd, ma il comando reale era affidato all’ammiraglio Richard Cruzen. Che bisogno reale c’era di un Comandante Onorario diciamo da vetrina e di uno reale che dirigesse le operazioni?

Inspiegabile alla luce delle nostre scarse informazioni!

La Task Force della US Navy era piuttosto consistente: c’erano una portaerei la Philippine Sea, due cacciatorpediniere (le USS Brownsen e USS Henderson), due rompighiaccio (le USCGC Burton Island e USCGC Northwind), quattro navi da supporto logistico (le USS Yankee, USS Canisted, USS Merrick e USS Capacan), una nave per comunicazioni (la USS Mount Olympus), un sommergibile (l’USS Sennet di classe Balao) e due navi per appoggio idrovolanti (le USS Currituck e USS Pine Island). Più dodici idrovolanti, sei elicotteri e 4700 marines, alla faccia della missione esplorativa! La durata dell’operazione doveva essere di ben 18 mesi, in realtà durò soltanto tre settimane. Vediamo che cosa successe durante questo periodo: accaddero cose davvero molto singolari: l’ammiraglio Byrd tenne anche un diario ma gli fu impedito di divulgare quello che aveva scritto narrando le cose che gli erano accadute ed erano davvero cose fuori dal comune e davvero strabilianti!

Facciamo un passo indietro per cercare di capire anche se con difficoltà gli scopi reali della vasta operazione americana in Antartide.

Siamo nel 1938 in Europa c’è ancora un clima di tensione piuttosto palpabile: Hitler ha deciso l’annessione della regione dei Sudeti e lo smembramento della Cecoslovacchia. Il governo di Berlino decide di organizzare una spedizione scientifica in Antartide: la spedizione ha scopi sia geografici sia sotto traccia anche militari. La porzione di continente antartico prescelta fu la terra della Regina Maud[1] un’area scoperta nel 1931 dai Norvegesi ma mai occupata né dichiarata formalmente territorio del Regno e studiata a fondo. Una opportunità per una eventuale rivendicazione politica e per l’utilizzo a scopi militari. Tuttavia per non acuire le già alte tensioni internazionali i tedeschi dettero alla spedizione una veste rigorosamente “civile”. Modificarono per adattarlo alle condizioni ambientali il mercantile Schwabenland, lo misero al comando del capitano Alfred Ritscher e con la collaborazione della compagnia aerea di bandiera Lufthansa lo riempirono di biologi, cartografi, geologi, ingegneri ed idrologi della Società Tedesca per la Ricerca polare e lo spedirono nell’Antartide. In appoggio c’erano anche due idrovolanti.

Doveva far parte della spedizione anche il conquistatore del Polo Sud Richard Evelyn Byrd ma l’ufficiale americano all’ultimo momento declinò l’invito. Il 17 dicembre 1938 la missione ebbe inizio, il 20 gennaio 1939 toccarono la banchisa polare.

L’attività fu molto intensa i due idrovolanti effettuarono una esplorazione su un’area che oscillava tra i 300 mila ed i 600 mila kmq scattando 11 mila fotografie furono conseguiti importanti risultati nella stesura di precisione di mappe geografiche ed anche della misurazione magnetica del Polo Sud.

Ma la cosa più strabiliante fu che furono scoperte aree libere dai ghiacci a causa della presenza di sorgenti calde  ed altre attività idrogeologiche. Rilevarono la presenza di venti antartici ad alta quota e che in maniera inspiegabile alcuni uccelli marini si spingeva per oltre cento chilometri all’interno del continente per nidificare: sembrava quasi che il Polo Sud non fosse poi quell’inferno di freddo e di ghiaccio che tutti credevano!

La missione ebbe termine  alla metà del febbraio 1939 quando l’estate antartica stava per finire: ma l’interesse verso quel territorio, ribattezzato dal nome della nave Schwabenland, crebbe a dismisura. Nel 1940 Hitler ordinò la creazione di istallazioni di appoggio per la guerra sottomarina nella regione  delle montagne di Muhling-Hoffnan di cosa si trattasse con precisione non lo si è mai saputo: forse solo depositi di carburante e di siluri, ma niente è mai trapelato.

Sembra invece che durante la spedizione avessero scoperto sotto i ghiacci un canale sottomarino, una vera e propria fraglia che tagliava in due il continente ed in più punti emergendo oltre la superficie del mare costituendo sotto i ghiacci un sistema gigantesco di grotte,  una delle quali avrebbe avuto un’estensione di 50 chilometri ed al cui interno ci sarebbe un lago di acqua allo stato liquido. Tutto ciò consentiva di utilizzare rotte di collegamento tra il Sudamerica e la Nuova Zelanda che permettevano di raggiungere il Giappone sfuggendo alla marina americana. Per tutta la durata della guerra, nonostante gli forzi alleati per porvi fine, contatti furono sempre mantenuti via sottomarina tra Giappone e Germania. Testimonianze attendibili riferiscono anche che nel 1942 fu iniziata la costruzione della Base antartica 211: i materiali sarebbero stati trasportati da speciali U-Boot comandati da ufficiali esperti nella navigazione polare  e che prestavano servizio nelle basi norvegesi. Utilizzando l’Argentina come  punto d’appoggio, la base sarebbe stata completata in due anni ed un flusso di materiali riservati vi sarebbe stato inviato. Forse in quella base segretissima sarebbero finite anche tante opere d’arte trafugate dai tedeschi in Europa e mai ritrovate, ma perché darsi tanta pena per questi trasferimenti di materiali sotto i ghiacci dell’Antartide?

Mistero!!

Forse le risposte ce le potrebbe fornire quel famoso diario dell’ammiraglio Byrd.

Incipit del diario di Byrd:

“Devo scrivere questo diario di nascosto in assoluta segretezza. Riguarda il mio volo antartico del 15 febbraio 1947. Verrà il tempo in cui la razionalità degli uomini dovrà dissolversi nel nulla e si dovrà allora accettare l’ineluttabilità della Verità. Io non ho la libertà di diffondere la documentazione che segue, forse non vedrà mai la luce, ma devo comunque fare il mio dovere e riportarla qui con la speranza che un giorno tutti possano leggerla, in un mondo in cui l’egoismo e l’avidità di certi uomini non potranno più sopprimere la Verità.”

Diversi anni dopo la sua scomparsa, il diario di volo dell’ammiraglio Byrd venne reso pubblico permettendo di dare risposte esaurienti ai molti interrogativi che sorgevano  sullo svolgimento della spedizione High Jump.

 

L’undici febbraio 1947 un idrovolante della missione americana in Antartide, comandato da David Eli Bunger sorvolando l’Antartide all’improvviso scoprì una vasta area di terra in mezzo ai ghiacci polari: ai loro occhi si presentò uno spettacolo incredibile ed inimmaginabile come se avessero sorvolato una vera e propria oasi. L’aereo tornò alla base e Bunger fece rapporto dettagliato di quanto accaduto.

Tornarono a sorvolare ed esplorare l’oasi chiamata con il suo nome e l’idrovolante ammarò in uno dei vasti laghi di acqua dolce presenti: l’acqua aveva una temperatura di circa trenta gradi e sotto la superficie c’erano alghe rosse, blu e verdi tutto sembrava vecchio di migliaia di anni come se ci si trovasse di fronte alla emersione della terra avvenuta milioni di anni fa al termine della glaciazione. Ma come poteva sussistere un territorio con quelle caratteristiche in un posto dove c’erano solo ghiacci e temperature di molti gradi sotto lo zero?

Per questi motivi il 19 febbraio 1947 l’ammiraglio Richard Evelyn Byrd decide di ripercorrere quella rotta e di scrivere un dettagliato diario, ma quello che succederà a lui sarà ancora più stupefacente ed incredibile.

Diversi anni dopo la sua scomparsa, il diario di volo dell’ammiraglio Byrd venne reso pubblico permettendo a numerosi ricercatori di trovare risposte alle loro domande.

Facciamo parlare l’Ammiraglio in prima persona:

”Distese di ghiaccio e neve sotto di noi, notate delle colorazioni giallognole con disegni lineari. Alterata la crociera per un migliore esame di queste configurazioni colorate, notate anche colorazioni violacee e rossastre”.

…”Sia la bussola magnetica che la girobussola cominciano a ruotare e ad oscillare, non ci è possibile mantenere la nostra rotta con la strumentazione. Rileviamo la direzione con la bussola solare, tutto sembra ancora a posto. I controlli sembrano lenti nel rispondere e nel funzionare, ma non c’è indicazione di congelamento”.

…”29 minuti di volo trascorsi dal primo avvistamento dei monti, non si tratta di un’allucinazione. È una piccola catena di montagne che non avevamo mai visto prima”.

…”Oltre le montagne vi è ciò che sembra essere una vallata con un piccolo fiume o ruscello che scorre verso la parte centrale. Non dovrebbe esserci nessuna valle verde qua sotto! C’è qualcosa di decisamente strano e anormale qui! Dovremmo sorvolare solo ghiaccio e neve! Sulla sinistra ci sono grandi foreste sui fianchi dei monti. I nostri strumenti di navigazione girano ancora come impazziti”.

…”Altero l’altitudine a 1400 piedi ed eseguo una virata completa a sinistra per esaminare meglio la valle sottostante. È verde con muschio ed erba molto fitta. La luce qui sembra diversa. Non riesco più a vedere il Sole. Facciamo un altro giro a sinistra e avvistiamo ciò che sembra essere un qualche tipo di grosso animale. Assomiglia ad un elefante! NO!!! Sembra essere un mammut! È incredibile! Eppure è così! Scendiamo a quota 1000 piedi ed uso un binocolo per esaminare meglio l’animale. È confermato, si tratta di un animale simile al mammut”.

…”Incontriamo altre colline verdi. L’indicatore della temperatura esterna riporta 24 gradi centigradi. Ora proseguiamo sulla nostra rotta. Gli strumenti di bordo sembrano normali adesso. Sono perplesso circa le loro reazioni. Tento di contattare il campo base. La radio non funziona”.

…”Il paesaggio circostante sembra livellato e normale. Avanti a noi avvistiamo ciò che sembra essere una città!!! È impossibile! L’aereo sembra leggero e stranamente galleggiante. I controlli si rifiutano di rispondere! Mio Dio!! Alla nostra destra e alla nostra sinistra ci sono apparecchi di uno strano tipo. Si avvicinano e qualcosa irradia da essi. Ora sono abbastanza vicini per vedere i loro stemmi. E’ uno strano simbolo. Dove siamo? Cosa è successo? Ancora una volta tiro decisamente i comandi. Non rispondono!!! Siamo tenuti saldamente da una sorta di invisibile morsa d’acciaio”.

…”La nostra radio gracchia e giunge una voce che parla in inglese con accento che sembra decisamente nordico o tedesco! Il messaggio è: – Benvenuto nel nostro territorio, Ammiraglio. Vi faremo atterrare esattamente fra sette minuti. Rilassatevi, Ammiraglio, siete in buone mani. – Mi rendo conto che i motori del nostro aereo sono spenti. L’apparecchio è sotto uno strano controllo ed ora vira da sé”.

…”Riceviamo un altro messaggio radio. Stiamo per cominciare la procedura di atterraggio, ed in breve l’aereo vibra leggermente cominciando a scendere come sorretto da un enorme, invisibile ascensore”.

…”Alcuni uomini si stanno avvicinando a piedi all’aereo. Sono alti ed hanno i capelli biondi. In lontananza c’è una grande città scintillante, vibrante di tinte dei colori dell’arcobaleno. Non so cosa succederà ora, ma non vedo traccia di armi su coloro che si avvicinano. Sento ora una voce che mi ordina, chiamandomi per nome, di aprire il portellone. Eseguo”.

Dopo questi appunti, tratti dal “diario di bordo”, l’Ammiraglio annota cosa successe:

…”Da questo punto in poi scrivo gli eventi che seguono richiamandoli alla memoria. Ciò rasenta l’immaginazione e sembrerebbe una pazzia se non fosse accaduto davvero. Il tecnico ed io fummo prelevati dall’aereo ed accolti in modo cordiale. Fummo poi imbarcati su un piccolo mezzo di trasporto simile ad una piattaforma ma senza ruote! Ci condusse verso la città scintillante con estrema celerità. Mentre ci avvicinammo, la città sembrava fatta di cristallo. Giungemmo in poco tempo in un grande edificio, di un genere che non avevo mai visto prima. Sembrava essere uscito dai disegni di Frank Lloyd Wright, o forse più precisamente da una scena di Buck Regers!
Ci venne offerta un tipo di bevanda calda che sapeva di qualcosa che non avevo mai assaporato prima. Era deliziosa. Dopo circa 10 minuti, due dei nostri mirabili ospiti vennero nel nostro alloggio invitandomi a seguirli. Non avevo altra scelta che obbedire. Lasciai il mio tecnico radio e camminammo per un po’ fino ad entrare in ciò che sembrava essere un ascensore. Scendemmo per alcuni istanti, l’ascensore si fermò e la porta scivolò in alto silenziosamente! Procedemmo poi per un lungo corridoio illuminato da una luce rosa che sembrava emanare dalle pareti stesse! Uno degli esseri fece segno di fermarci davanti ad una grande porta. Sopra di essa c’era una scritta che non ero in grado di leggere. La grande porta scorse senza rumore e fui invitato ad entrare. Uno degli ospiti disse: – Non abbiate paura, Ammiraglio, state per avere un colloquio con il Maestro -. Entrai ed i miei occhi si adeguarono lentamente alla meravigliosa colorazione che sembrava riempire completamente la stanza. Allora cominciai a vedere quello che mi circondava. Ciò che mostrò ai miei occhi era la vista più stupenda di tutta la mia vita. In effetti era troppo magnifica per poter essere descritta. Era deliziosa. Non credo che esistano termini umani in grado di descriverla in ogni dettaglio con giustizia. I miei pensieri furono interrotti dolcemente da una voce calda e melodiosa: “Le do il benvenuto nel nostro territorio, Ammiraglio”. Vidi un uomo dai lineamenti delicati e con i segni dell’età sul suo viso. Era seduto ad un grande tavolo. Mi invitò a sedermi su una delle sedie. Dopo che fui seduto, unì le punte delle sue dita e sorrise. Parlò di nuovo dolcemente e disse quanto segue: – L’abbiamo lasciata entrare qui perché lei è di nobile carattere e ben conosciuto nel mondo di superficie, Ammiraglio. – Mondo di superficie! Quasi rimasi senza fiato!
“Si – ribatté il Maestro con un sorriso – lei si trova nel territorio degli Ariani, il Mondo sommerso della Terra. Non ritarderemo a lungo la sua missione, e sarete scortati indietro sulla superficie e un poco oltre senza pericolo. Ma ora, Ammiraglio, le dirò il motivo della sua convocazione qui. Il nostro interessamento cominciò esattamente subito dopo l’esplosione delle prime bombe atomiche da parte della vostra razza, su Hiroshima e Nagasaki, in Giappone. Fu in quel momento inquietante che spedimmo sul vostro mondo di superficie i nostri mezzi volanti.
I Flugelrads, per investigare su ciò che la vostra razza aveva fatto. Questa è ovviamente storia passata, Ammiraglio, ma mi permetta di proseguire. Vede, noi non abbiamo mai interferito prima d’ora nelle guerre e nella barbarie della vostra razza, ma ora dobbiamo farlo in quanto voi avete imparato a manipolare un tipo di energia, quella atomica, che non è affatto per l’uomo. I nostri emissari hanno già consegnato dei messaggi alle potenze del vostro mondo, e tuttavia esse non se ne curano. Ora voi siete stato scelto per essere testimone qui che il nostro mondo esiste. Vede, la nostra cultura e la nostra scienza sono avanti di migliaia di anni rispetto alle vostre, Ammiraglio”. Lo interruppi: “Ma tutto ciò che cosa ha a che fare con me, Signore!”. Gli occhi del Maestro sembrarono penetrare in modo profondo nella mia mente, e dopo avermi studiato per un po’ rispose: “La vostra razza ha raggiunto il punto del non ritorno, perché ci sono alcuni tra voi che distruggerebbero il vostro intero mondo piuttosto che rinunciare al potere così come lo conoscono …”.
Annuii e il Maestro continuò: “Dal 1945 in poi abbiamo tentato di entrare in contatto con la vostra razza, ma i nostri sforzi sono stati accolti con ostilità: fu fatto fuoco contro i nostri Flugelrads. Si, furono persino inseguiti con cattiveria e animosità dai vostri aerei da combattimento. Così ora, figlio mio, le dico che c’è una grande tempesta all’orizzonte per il vostro mondo, una furia nera che non si esaurirà per diversi anni. Non ci sarà difesa nelle vostre armi, non ci sarà sicurezza nella vostra scienza. Imperverserà fino a quando ogni fiore della vostra cultura sarà stato calpestato e tutte le cose umane saranno disperse nel caos. La recente guerra è stata soltanto un preludio a quanto deve ancora avvenire alla vostra razza. Noi qui possiamo vederlo più chiaramente ad ogni ora… crede che mi sbagli?”.No – risposi – è già successo una volta nel passato; giunsero gli anni oscuri e durarono per cinquecento anni”. “Si, figliolo mio – replicò il Maestro – gli anni oscuri che giungeranno ora, per la vostra razza, copriranno la Terra come una coltre, ma credo che qualcuno tra voi sopravviverà alla tempesta, oltre questo non so! Noi vediamo in un futuro lontano riemergere, dalle rovine della vostra razza, un mondo nuovo, in cerca dei suoi leggendari tesori perduti, ed essi saranno qui, figlio mio, al sicuro in nostro possesso. Quando giungerà il momento ci faremo nuovamente avanti per aiutare la vostra cultura e la vostra razza a vivere.
Forse per allora avrete appreso la futilità della guerra e della sua lotta … e dopo quel momento, una parte della vostra cultura e scienza vi saranno restituite così che la vostra razza possa ricominciare. Lei, figlio mio, deve tornare nel Mondo di Superficie con questo messaggio …”.

Con queste parole conclusive il nostro incontro sembrava giungere al termine. Per un attimo mi sembrò di vivere un sogno … eppure sapevo che quella era la realtà, e per qualche strana ragione mi inchinai lievemente, non so se per rispetto od umiltà. Improvvisamente mi resi conto che i due fantastici ospiti che mi avevano condotto qui erano di nuovo al mio fianco. “Da questa parte, Ammiraglio”, mi indicò uno di loro. Mi girai ancora una volta prima di uscire e guardai il Maestro. Un dolce sorriso era impresso nel suo anziano viso delicato. “Addio, figliolo mio”, mi disse, e fece un gesto soave con la sua esile mano, un gesto di pace ed il nostro incontro ebbe definitivamente termine. Uscimmo velocemente dalla stanza del Maestro attraverso la grande porta ed entrammo ancora una volta nell’ascensore. La porta si abbassò silenziosamente e ci muovemmo subito verso l’alto.
Uno dei miei ospiti parlò di nuovo: “Ora dobbiamo affrettarci, Ammiraglio, in quanto il Maestro non desidera ritardare oltre il vostro programma previsto e dovete ritornare dalla vostra razza con il suo messaggio”. Non dissi nulla, tutto ciò era quasi inconcepibile, e una volta ancora i miei pensieri si interruppero non appena ci fermammo. Entrai nella stanza e fui di nuovo con il mio tecnico radio. Aveva un’espressione ansiosa sul suo volto. Avvicinandomi dissi: “È tutto a posto, Howie, è tutto a posto”. I due esseri ci fecero segno verso il mezzo in attesa, salimmo e presto giungemmo al nostro aereo. I motori erano al minimo, e ci imbarcammo immediatamente. L’atmosfera era ora carica di una certa aria di urgenza. Dopo che il portellone fu chiuso, l’aereo fu immediatamente trasportato in alto da quella forza invisibile fino a quando raggiungemmo i 2700 piedi. Due dei mezzi aerei erano ai nostri fianchi ad una certa distanza facendoci planare lungo la via del ritorno. Devo sottolineare che l’indicatore di velocità non riportava nulla, nonostante ci stessimo muovendo molto rapidamente.

… Ricevemmo un messaggio radio: “Ora vi lasciamo, Ammiraglio, i vostri controlli sono liberi. Wiedersehen!!!”. Guardammo per un istante i Flugelrads fino a quando non scomparvero nel cielo blu pallido. L’aereo sembrò improvvisamente catturato da una corrente ascensionale. Ne riprendemmo immediatamente il controllo. Non parlammo per un po’, ognuno di noi era immerso nei propri pensieri.

… Sorvoliamo nuovamente distese di ghiaccio e neve, a circa 27 minuti dal campo base. Inviamo un messaggio radio, ci rispondono. Riportiamo condizioni normali … normali. Dal campo base esprimono sollievo per aver nuovamente stabilito il contatto.

… Atterriamo dolcemente al campo base. Ho una missione da compiere.

…11 Marzo 1947. Ho appena avuto un incontro con lo Stato Maggiore al Pentagono. Ho riportato interamente la mia scoperta ed il messaggio del Maestro. È stato tutto doverosamente registrato. Il Presidente ne è stato messo al corrente. Vengo trattenuto per diverse ore ( 6 ore e 39 minuti per l’esattezza). Sono accuratamente interrogato dalla Top Security Force e da una équipe medica. È un travaglio!!! Vengo posto sotto stretto controllo attraverso i mezzi di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti d’America. Mi viene rammentato che sono un militare e che quindi devo obbedire agli ordini.

Ultima annotazione è del 30 Dicembre 1956.

“ Questi ultimi anni trascorsi dal 1947 ad oggi non sono stati buoni … Ecco dunque la mia ultima annotazione in questo diario singolare. Concludendo, devo affermare che ho doverosamente mantenuto segreto questo argomento, come ordinatomi, durante tutti questi anni. Ho fatto questo contro ogni mio principio di integrità morale. Ora sento avvicinarsi la grande notte e questo segreto non morirà con me, ma, come ogni verità, trionferà. Questa è la sola speranza per il genere umano. Ho visto la verità ed essa ha rinvigorito il mio spirito donandomi la libertà! Ho fatto il mio dovere nei riguardi del mostruoso complesso industriale militare. Ora la lunga notte comincia ad avvicinarsi, ma ci sarà un epilogo. Come la lunga notte dell’Antartico termina, così il sole brillante della verità sorgerà di nuovo, e coloro che appartengono alle tenebre periranno alla sua luce …”

Gli uomini incontrati parlavano inglese con accento tedesco, erano alti e biondi, i mezzi che affiancarono e scortarono l’idrovolante di Bird avevano dei contrassegni simili a svastiche, anche se in oriente essa è soltanto un simbolo solare, una stilizzazione del sole medesimo. Furono quelli della Thule a scegliere quel simbolo come distintivo del Partito Nazional Socialista dei Lavoratori tedeschi è bene ricordarlo!

La presenza nelle viscere della terra di una popolazione depositaria di millenaria sapienza è presente sia nella tradizione e nelle leggende dell’estremo oriente che anche in quelle mesopotamiche e mediorientali. Ma con tutto ciò cosa ha a che fare la fantomatica Base 211 creata dai tedeschi in Antartide dopo la spedizione del 1938 e chiamata anche Neuberlin? Tutto ciò ha attinenza con quella visione onirica e quasi allucinante della creazione di un Reich millenario predicato  da Hitler e dai nazisti?

Dobbiamo restare con i piedi ben saldati alla realtà e non siamo in grado che di formulare ipotesi o poter portare la ben che minima prova. Quello che si evidenzia sono sicuramente le parole di Byrd scritte nel diario, il terminare anticipato della missione High Jump in Antartide, il segreto spesso e fitto, direi quasi latomico, saldamente e graniticamente innalzato intorno alla vicenda ed ancora il bassissimo profilo che la vicenda ebbe nell’essere trattata dai media di tutta la terra. Quando una cosa non si evidenzia non esiste e cade nell’oblio, magari insabbiata sotto un mare di notizie più o meno demenziali o fasulle che ad ogni piè sospinto ci vengono rovesciate addosso dai grandi mezzi d’informazione a nostra disposizione.

Certo non ci può non tornare alla mente il libro Bestie, Uomini e Dei scritto da Ferdynand Ossendowski in cui si parla di porte di accesso ad un mondo sotterraneo depositario di tutta la sapienza umana passata, presente e futura. Ed anche, perché no, della figura del Re del Mondo che vivrebbe in questa terra indicata come Agarthi, terra senza tempo abitata da creature senza età ed in grado di compiere cose straordinarie, miracoli, mirabilie! Terra dalla quale ogni tanto partono degli emissari che compaiono sulla terra mettendo in subbuglio il genere umano, creando rivoluzioni, producendo grandissimi cambiamenti, per poi scomparire nel nulla come dal nulla erano arrivati.

Grandi interrogativi che investono il mistero della esistenza del genere umano a cui è impossibile dare risposte, o soltanto immaginare conseguenze più o meno prevedibili si rischia soltanto di sbrigliare la fantasia e perdersi nel mare delle ipotesi e delle teorie fantasiose.

luciano garofoli

 

 

 

 

 

[1] Maud Principessa del Galles era la figlia di Edoardo VII (figlio della Regina Vittoria e del principe Alberto). Quindi Principessa Reale della casa reale inglese. Trattative ci furono con Casa Savoia per farla diventare la moglie del futuro re Vittorio Emanuele III, ma fallirono per una controversia sulla religione protestante della Principessa inglese. Quindi il 22 luglio 1896 Maud sposò il principe Carlo di Danimarca secondogenito del Re Federico VIII. Nel 1903 nacque Alessandro unico figlio della coppia. Ma cosa più interessante nel 1905 Carlo di Danimarca diventa re di Norvegia e cambia il suo nome in Haakon VII mentre il figlio in  quello di Olav. L’incoronazione dei sovrani avvenne nella cattedrale di Trondheim il 22 giugno 1906.   In sostanza la Regina Maud è la nonna dell’attuale re di Norvegia Harald V.