IL MINISTRO DEI RISCIO’ (Questi sono pericolosi)

Posto un twitt  del ministro dei Trasporti in carica.  Quello che dice di no alle infrastrutture  moderne.  In compenso, esalta la sindaca grillina Raggi di Roma per aver risolto il problema dei ricsciò.

Più risciò per la capitale!

 

 

Questo,  mentre Roma viene sepolta sotto i suoi stessi rifiuti,   dopo l’incendio probabilmente doloso della discarica di via Salaria, e la sua  losca  e putrefatta  azienda della nettezza urbana, AMA, è soggetta a ben due inchieste:

Roma, raccolta rifiuti flop e rischio dissesto: maxi-inchiesta su Ama
ROMA > NEWS
Venerdì 15 Febbraio 2019 di Michela Allegri e Mauro Evangelisti
Indaga la procura sul pericolo di dissesto finanziario, indaga la Corte dei conti sulla gestione del servizio.

In procura è stata ascoltata Pinuccia Montanari, ex assessore alla Sostenibilità ambientale, che proprio la settimana scorsa si è dimessa contestando la delibera con cui la giunta Raggi ha bocciato il bilancio 2017 della municipalizzata. La Montanari aveva spiegato: c’è il rischio che così portino l’azienda verso il fallimento o il concordato. Proprio sul bilancio non approvato e sul pericolo che non venga assicurata la continuità aziendale stanno indagando il procuratore aggiunto Paolo Ielo e i sostituti Claudia Terracina e Luigia Spezia (la stessa che segue il fascicolo sull’incendio dell’impianto di trattamento di via Salaria dell’11 dicembre). Gli accertamenti – partiti dopo un esposto depositato ai pm – sono stati delegati alla Guardia di finanza. Anche Lorenzo Bagnacani, presidente dell’Ama che si rifiuta di modificare il bilancio come chiesto dalla giunta Raggi (da cui èstato nominato)….

L’inchiesta della Corte dei conti  è seguita direttamente dal procuratore capo, Andrea Lupi.

In questo caso il raggio di azione è vasto: viene esaminato il contratto di servizio che regola il rapporto tra Roma Capitale e Ama, si vuole capire se sia stato rispettato e se sia stato fatto tutto il possibile per scongiurare l’emergenza di Natale. Non solo: c’è un altro filone d’inchiesta, sempre contabile, sullo sconto che Ama ha concesso ad Atac sull’ammontare della Tari che l’azienda dei trasporti doveva pagare: 105 milioni di euro.

Ma il vero macigno che pesa sulla municipalizzata dei rifiuti è quello rappresentato dall’inchiesta sul possibile dissesto  finanziario e sul lungo braccio di ferro tra il cda da una parte e Roma Capitale dall’altra, che di fatto sta paralizzando l’azienda, con un possibile danno anche ai creditori. La decisione di sentire Pinuccia Montanari dopo le dimissioni non stupisce, perché ora l’ex assessore può raccontare con più facilità cosa sia successo all’interno del Campidoglio e perché, dal 27 marzo 2018, giorno in cui il Cda approvò il bilancio consuntivo 2017, non sia stata trovata una soluzione. Undici mesi di agonia sono inspiegabili, con il collegio sindacale che in un primo tempo aveva dato parere favorevole al bilancio e poi, a fronte del mancato riconoscimento del debito di 18 milioni da parte di Roma Capitale (che è l’unico socio di Ama), aveva ritirato il sì. Nell’ultimo cda, Bagnacani ha voluto che un notaio fosse presente. Anche questo spiega quanto sia esplosiva questa storia e come l’intervento della procura fosse prevedibile”.

https://www.ilmessaggero.it/roma/news/rifiuti_inchiesta_ama-4300585.html

Ma  per il grillino ai Trasporti, il problema di Roma erano i ricsciò, e la grillina sindaca di Roma lo ha brillantemente risolto.

Questi sono pericolosi.

Il  ministero dei Trasporti ha a che fare anche con queste cose:

 

L’aereo che vedete nella foto è l’Air Force Renzi, che il precedente governante aveva noleggiato da Etihad e accollato ad Alitalia per i voli di Stato.

Ricordate il titolo esultante de Il Fatto Quotidiano, il giornale dei grillini?

Air Force Renzi, il premier Conte: “Stop al contratto da 150 milioni per l’Airbus”. Toninelli: “Non ci sarà nessuna penale”.

Con tanto di foto e video dei due che celebravano il risparmio che avevano fatto fare al popolo italiano.

Ebbene: sei mesi dopo, l’aereo è ancora nell’hangar di Fiumicino, mentre Etihad ha già aperto attraverso lo studio legale internazionale Hogan Lovells un contenzioso sulla società che gestisce le Mille Miglia (Alitalia è patrocinata da Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & partners). Ed è prevedibile che faccia altrettanto per l’ Airbus 340, accollando ad Alitalia pure la mancata manutenzione. Si rischiano penali da 70 milioni.

E ieri la Corte dei Conti   ha ancora ripetuto a questi, che  il paese ha bisogno di investimenti infrastrutturali-

La Corte dei Conti: “Infrastrutture inadeguate pesano sull’Italia”

«Il nostro Paese non dispone di un patrimonio infrastrutturale adeguato al suo sistema economico e produttivo. Si tratta di una realtà che incide negativamente anche sulla qualità della vita dei cittadini: i trasporti, la viabilità, le reti di comunicazione, i sistemi portuali, la raccolta e la valorizzazione reddituale dei rifiuti, la sicurezza del lavoro, la manutenzione idrogeologica del territorio sono questi alcuni dei principali settori di sofferenza». Lo dice il procuratore generale della Corte dei conti Alberto Avoli:  «la mancanza di congrui investimenti rischia di accrescere ulteriormente il gap, non solo facendo perdere competitività all’Italia ma determinando anche un peggioramento delle condizioni sociali delle comunità».
Trasporti, viabilità, sistemi portuali sono tutte responsabilità  di Toninelli.  Ma lui  si preoccupa dei ricsiò.  E’ perfettamente coerente con la  filosofia di Grillo: decrescita felice,  oscurantismo   No-Tav,  tutti sul ricsiò!
Questi rappresentano l’equivalente del  mandarci in guerra in Russia con le scarpe  di cartone. I grillini ci hanno portato in guerra con la  Francia, con la UE, con la BCE, in  ricsciò.   Nella loro inadeguatezza e ignoranza della modernità, costoro  travolgono nella  rovina  non solo il Paese, ma l’idea  stessa di sovranismo e populismo – e preparano   e legittimano  quindi l’avvento  del governo dei tecnici che ci prenderà i riparmi come c chiede l’Europa.  Di fatto, data la loro ignoranza , si sono già messi da  soli sotto l’amministrazione controllata di Mattarella, che adesso fa nche il ministro degli esteri trattando con Macron.
Ora questi dementi irresponsabili si apprestano a completare l’opera di distruzione in questo modo:

Diciotti, su autorizzazione a procedere per Salvini per M5S deciderà voto online su Rousseau

Luigi Di Maio ha deciso di affidare la scelta alla base attraverso la piattaforma web: se vince il sì, governo a rischio. Se vince il no, possibili nuovi malumori nell’elettorato pentastellato

Insomma fanno giudicare Salvini dalla loro banda di fanatici grillini, i 20 mila che si sono iscritti a Rousseau e la pagano , la  “democrazia diretta” secondo Grillo –   – che sicuramente diranno sì a processare il capo della Lega.   Salvini sarà decapitato.    Bisogna dar ragione al titolo del Giornale:

E non lamentatevi dopo, italiani, quando dopo essere stati mandayi allo sbarglio in ricccio è scarpe di cartone, vi deprederanno gli stranieri. Li avete votati voi, questi. Con entusiasmo.

Ricordatevi italiani: li avete proprio voluti voi. E’ la classe dirigente che vi siete scelti.